Vigevano, meno posti auto alla stazione: i pendolari sono preoccupati
VIGEVANO. Monta la rabbia tra i pendolari per la scelta di Fs Sviluppi Urbani (società che gestisce gli immobili e i terreni di pertinenza delle stazioni) di dimezzare il parcheggio di viale Mazzini. Dai 209 posti auto attuali, infatti, ne sparirebbero 98 in nome di una soluzione probabilmente più bella a livello estetica, ma non altrettanto funzionale per chi tutti i giorni prende il treno a Vigevano. La commissione paesaggistica del Comune di Vigevano ha approvato il progetto, ma in municipio c’è un silenzio assordante su questa scelta. Fs Sviluppi Urbani intende intervenire, migliorando (secondo loro) l’area e poi in convenzione col Municipio è pronta a gestirla.
Tra le righe del comunicato della società si intuisce come l’attuale prezzo di favore per i pendolari (che con un apposito pass lasciano la vettura pagando 50 euro all’anno) potrebbe lasciare spazio ad altre soluzioni. Che pagheranno, probabilmente, proprio i pendolari.
«Non sono sorpreso di questo progetto – commenta Franco Aggio dell’associazione Mi.Mo.Al., che riunisce i pendolari della linea – perché Fs Sviluppi Urbani sta facendo operazioni simili altrove. Sono però perplesso perché una soluzione di forte impatto per la collettività non abbia avuto nessun riscontro in consiglio comunale».
Il comunicato stampa della società immobiliare del gruppo Ferrovie lascia ben poco spazio all’immaginazione. «Posso solo dire – commenta Paolo Iozzi, consigliere di Fratelli d’Italia e delegato proprio per seguire le infrastrutture – che in maggioranza non si è mai parlato di questo progetto».
Anche la vicesindaca Marzia Segù sembra non saperne nulla. «Evidentemente questo è un progetto presentato precedentemente – commenta –. Il dirigente mi ha detto che in realtà non c’è alcun accordo (Fs Sistemi Urbani parlava di una convenzione da approvare e soprattutto che il Comune acconsentiva, ndr) col Municipio e che anzi abbiamo contestato loro i posti auto in meno. A breve li convocheremo per sapere cosa vogliono fare».
Segù, come tanti in città, immagina un futuro ben diverso per l’area: l’ex scalo merci ha subito un crollo 7 mesi fa e ha coppi che continuano a distaccarsi. Tutto attorno sembra di essere in una discarica… «Il mio sogno – conclude la vicesindaca – sarebbe di trasformare lo scalo come sono impostate le stazioni di Milano, che diventano un centro di aggregazione, con mostre, musei, musica. Per la città vorrebbe dire portare giovani e cultura in una zona della città che ora è problematica».