Nel nome del figlio, un papà gira l’Italia in bici per far conoscere l’autismo

GEMONA. Ha appena otto mesi il loro figlio quando i genitori, Mara e Valter, si accorgono che nel loro splendido cucciolo c’è qualcosa che non va. Quando lo chiamano, il bimbo non si gira. Temendo sia sordo, i due gemonesi lo portano al Burlo Garofolo, dove i primi accertamenti escludono il timore.

Il piccolo sente, ma il sollievo dura poco. Dietro l’angolo c’è, infatti, una diagnosi ancor più severa e del tutto inaspettata: il piccolo è affetto da autismo grave. Oggi ha quasi sei anni, ma è come ne avesse uno e mezzo. Non parla, anche se quei suoi occhioni castani sembrano voler dire un’infinità di cose.

Da quella luce Mara e Valter prendono ogni giorno la forza che gli serve per andare avanti e combattere affinché il loro figlio abbia a disposizione ogni sostengo utile. Una sfida privata che ora hanno deciso di render pubblica, raccontandola a tutti per il bene del loro bambino e dei tanti che vivono una condizione di disabilità simile. Lo hanno fatto in modo del tutto inconsueto.

All’alba di lunedì 14 settembre, Valter - 49 anni - salirà in sella alla sua bici da corsa e comincerà un personalissimo Giro d’Italia, lungo 21 tappe per 3.500 chilometri, che lo porterà a toccare numerose città del Belpaese. Lo racconterà ogni giorno su Instagram e Facebook (@alwaysentusiasmo) e sul sito www.alwaysentusiasmo.it, dove si possono consultare tutte le tappe.

Partito da Gemona, arriverà nel primo pomeriggio a Cortina, dopo 130 chilometri. Martedì, dalla perla delle Dolomiti raggiungerà Cavalese, mettendosi nelle gambe altri 109 chilometri, solo o in compagnia di quanti vorranno unirsi a lui, per raccontare a tutti cos’è l’autismo, come lo si vive in famiglia e di cosa c’è bisogno.

«Servono strutture specializzate, una revisione della legge 104 che agevoli nella ricerca di lavoro i genitori con bambini disabili gravi e servono risorse». Richieste che il gemonese porterà in giro per l’Italia con il progetto di fundraising associato al Giro con il quale Valter e Mara puntano a raccogliere 35 mila euro per sostenere le spese di cura del proprio piccolo.

Donare è semplice: basta entrare sul sito www.gofundme.com e cercare la pagina dedicata al progetto. «Per l’autismo non c’è un servizio adeguato - racconta ancora Valter –. Finisci per appoggiarti a strutture private. Ad andare fino in Trentino e farti carico di una spesa che sfiora i 3 mila euro alla settimana per mezza giornata di assistenza».

Tanti soldi, specie considerato che Valter si è dovuto dimettere da responsabile dell’ufficio acquisti di una grande azienda - «dovevo farmi 110 chilometri in auto e star fuori per dieci ore al giorno» – e mettersi in proprio. Ha aperto partita iva e ora fa il consulente per l’innovazione aziendale, ma gli introiti non sono quelli di prima ed è per questo che ha deciso di mettersi in gioco in prima persona, raccontando la storia di suo figlio con gentilezza e lievità, superando la naturale riservatezza sua e della moglie.

Lunedì è dunque salito in bici, pronto a pedalare sette ore al giorno. «Non sarà facile partire – ha detto –. Lasciare Mara. I bambini. Emotivamente è una doppia fatica, ma sento di doverlo fare».

Pronti, via. L’avventura è iniziata. Pensando a quel bambino speciale «che ci dona ogni giorno la sua gentilezza, ci prende e ci accarezza il petto avvicinando il viso alla nostra guancia. Questo Giro è per lui - conclude Valter –, per la mia famiglia e per tutte quelle che oggi vivono la nostra stessa situazione». —