Inflazione al 7,2%, in provincia di Pavia corrono ancora gli alimentari: +9,6%

PAVIA. Resta alta, al 7,2%, l’inflazione in provincia di Pavia, con la corsa dei prezzi dei generi alimentari che prosegue. A luglio il tasso tendenziale (rispetto cioè a un anno fa) è stato per l’indice generale solo leggermente inferiore al 7,3% registrato a giugno, mentre a maggio era del 6,3%. Un dato - quello fornito ieri dall’Istat - che risulta un po’ più basso di quelli nazionale (+7,9%) e regionale (+7,7%), ma segnala comunque come il tasso di aumento dei prezzi continui a mantenersi a livelli decisamente elevati, con una crescita quasi ininterrotta da mesi (un anno fa l’inflazione era al +2% in provincia).

Alimentari, continua la crescita

E continuano a crescere l’inflazione nel comparto alimentare: qui l’aumento rispetto all’anno precedente è stato in provincia del 9,6%, con un’ascesa senza sosta (+8,5% a giugno, e si pensi che nel luglio 2021 l’inflazione era addirittura negativa, -0,5%, quindi in discesa sempre rispetto ai 12 mesi precedenti). L’Istat rimarca anche il fatto il cosiddetto “carrello della spesa” (che oltre agli alimentari comprende prodotti per la cura delle persona e della casa) «si porta a +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984». E va ricordato che nel paniere di beni e servizi che l’Istat considera per calcolare l’indice dei prezzi al consumo la sola voce prodotti alimentari e bevande analcoliche pesa per il 18,3% sulla spesa complessiva.

Nel dettaglio - e qui ci si deve rifare all’unico dato disponibile, nazionale, ma quello locale dovrebbe divergere di poco - per il riso si segnala una crescita dei prezzi del 21,6%, del 26,3% per la pasta, del 19,1% per la farina, del 12,5% per il pane, del 15,7% per il pollame, del 32,3% per il burro, del 13,7% per formaggi freschi e latticini 13,7, del 65,8% per gli oli diversi da quello di oliva, e passando a frutta e verdura, del 14,8% per le pesche e dell’11,5% per le arance, di oltre il 12% per pomodori e insalata. Aumenti vertiginosi anche per il gelato ( +17,8%). Va aggiunto che prendendo come riferimento il 2015 (come fa l’Istat), per uno sguardo su un periodo più lungo, i prezzi dei generi alimentari sono cresciuti a Pavia e provincia un po’ più che a livello nazionale: +17,2% rispetto a 16,6%.

Casa e bollette

Quanto a un’altra voce importante del paniere Istat (abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili), luglio ha fatto segnare anche in provincia un arretramento del tasso di inflazione rispetto a giugno, ma si parla in ogni caso di una crescita dei prezzi del 22,8% rispetto a un anno fa. Sulla riduzione ha avuto un impatto in positivo la prima flessione dei prezzi di elettricità e gas dopo una crescita continua (dal +26,2 di luglio 2021 al +78,9 di giugno scorso): anche in questo caso, però il tasso resta elevatissimo su base annua, +62%. Il relativo contenimento dei prezzi degli energetici va a beneficio anche delle spese di esercizio per i trasporti (+16,3% contro il 17% di giugno), ma non del costo dei servizi di trasporto, che salgono del 28,2% (a giugno erano a +20,4%). Quanto all’acquisto dei mezzi di trasporto, la crescita tendenziale è salita al 5,5% (superiore di un paio di punti per le auto usate rispetto a quelle nuove).

Infine, per quanto riguarda i servizi di ristorazione (compresi i bar), il tasso di inflazione in provincia resta stabile a +5,1%, mentre quello relativo ai servizi per l’alloggio si dimezza dal +4,6% di giugno al +2,3% di luglio, dopo che fino a marzo c’erano stati aumenti a due cifre.