Giovanella: «Questa volta la Barcolana la vivrò da spettatore»
TRIESTE Anche un velista professionista alle volte – molto raramente – decide di vedere la Barcolana da terra. Spettatore d’eccezione di questa Barcolana 54 sarà Giulio Giovanella, uno dei senatori del Luna Rossa Prada Pirelli Team, che questa sera raggiungerà Trieste dalla base di Cagliari, dove il gruppo lavora ormai a pieno ritmo alla prossima edizione dell’America’s Cup.
«Manco da un po’ da casa e ho voglia di ritrovare la mia famiglia e i miei amici anche senza fare la Barcolana» racconta Giovanella «Credo sia la prima volta per me da quando vado in barca che sarò a Trieste e rimarrò sul molo, ma è una scelta e sono contento di vivere questa manifestazione in maniera differente». Di certo non è una necessità quella di prendere il mare, visto che Giulio, oltre alla quotidianità fatta di foil e scafi avveniristici, quest’anno di regate ne ha vinte parecchie a bordo di Scud, uno spettacolare yacht disegnato da Nat Herreshoff nel 1903 che Patrizio Bertelli, amministratore delegato del gruppo Prada e patron di Luna Rossa, ha recuperato in Belgio e riportato a nuova vita grazie a un restauro filologico di altissima caratura.
«Abbiamo vinto un po’ tutto quello che c’era da vincere» prosegue Giovanella «Les Voiles d’Antibes, l’Argentario Sailing Week, le Regates Royales de Cannes, Les Voiles de Saint Tropez, la seconda edizione del Mediterranean Champions Cup. Solo alla Copa del Rey Vela Clásica abbiamo chiuso secondi».
Dal legno al carbonio insomma, come ha recitato spesso il pay off di Barcolana, che da sempre punta a unire tradizione e innovazione.
«Sono due aspetti di uno stesso mondo che viviamo con passione» afferma Giovanella.
Ma se dovesse arrivare una telefonata dell’ultimo minuto per un imbarco da cosa sarebbe più tentato: agonismo o amicizia?
«Posto che spesso per me coincidono, avendo molti amici che regatano per i piani alti della classifica. Sarei più propenso a cercare l’adrenalina della vittoria. Vincere la Barcolana è un’esperienza unica. Mi è successo all’ultima Barcolana fatta nel 2018 insieme al Fast and Furio Sailing Team su Alfa Romeo ed è assolutamente entusiasmante».
Mai partecipato nella massa?
«Si, un paio d’anni fa con una barca insieme ad amici di lunga data. La situazione cambia in maniera radicale. Con uno scafo che deve correre il momento più difficile è la partenza, quando devi uscire dall’ingorgo della linea. Poi ci si concentra sull’assetto migliore e sull’evitare errori tattici o in manovra, ma in sostanza è una regata normale. Stare invece in mezzo alla flotta è incredibile. La partenza è quasi il meno rispetto ai giri di boa, dove bisogna prestare un’attenzione pazzesca. Ammetto: noi abbiamo saltato due boe, ma abbiamo portato la barca senza problemi a casa».
Da buon velista ci sarà anche una strategia per affrontare questa Barcolana?
«Certo! Intanto sarà possibile fare un po’ più tardi il sabato sera per festeggiare. Domenica mattina la partenza la guarderemo dalla tv e poi dipenderà dal meteo».
Dalla strategia generale alla tattica, insomma.
«In caso di vento scenderemo subito sulle Rive per vedere i vincitori, altrimenti potremmo pensare a fare un giro in Carso e arrivare più tardi tra gli stand». Si prospetta una tanto inedita – per Giulio Giovanella – quanto classica – per la maggior parte dei triestini – seconda domenica di ottobre. —
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