Montebelluna: rapinata per strada con una siringa
Inquietante episodio nei giorni scorsi a Biadene: la tentata truffa dello specchietto si è trasformata in una rapina perpetrata impugnando una siringa ipoteticamente infetta pur di farsi consegnare i soldi richiesti per lo specchietto retrovisore.
E la vittima, una donna residente a Biadene, a quel punto ha ceduto e ha consegnato quanto pretendevano i due truffatori, diventati sui due piedi dei rapinatori.
La donna aveva parcheggiato la sua macchina nel piazzale che si trova davanti alla chiesa e alla farmacia di Biadene ed era andata a fare delle compere. Risalita in macchina, subito dopo essere partita, ha sentito un rumore sotto la macchina: ha pensato fosse un sasso, non ci ha fatto caso e ha proseguito la sua corsa.
Invece era un tranello, come è stato chiaro poco dopo. Quando infatti si è fermata qualche centinaio di metri più avanti, nel parcheggio davanti a una gelateria, sempre a Biadene, per fare altre spese, si è vista raggiungere da due giovani che l’hanno accusato di aver colpito con la sua auto lo specchietto retrovisore della loro e di averlo rotto.
Volevano, naturalmente, che rifondesse all’istante i supposti danni. Ma la donna non si è persa d’animo e ai due ha risposto con queste parole: «Conosco bene la truffa dello specchietto, non mi fregate».
A quel punto però la situazione è precipitata e i due hanno cambiato completamente atteggiamento: l’hanno afferrata per un braccio, hanno impugnato una siringa facendo capire che poteva essere infettata e hanno minacciando di pungerla con quella se non dava loro i soldi richiesti. A quel punto, spaventata, la donna ha tirato fuori dalla borsa i soldi richiesti, li ha consegnati ai due che si sono subito dopo dileguati.
Ripresasi dallo spavento, la vittima si è recata poi al comando carabinieri della Compagnia di Montebelluna e ha presentato denuncia contro i due che, da aspiranti truffatori, si sono trasformati in rapinatori, dal momento che si sono fatti consegnare i soldi sotto la minaccia di infettarla con una siringa. I carabinieri di Montebelluna, in base al racconto della donna e alla descrizione che ha dato dei due, hanno avviato le indagini per arrivare ad identificare i responsabili.
«Ho saputo della vicenda in maniera informale e mi sono subito accertato che la donna avesse sporto denuncia ai carabinieri, come è giusto che sia», commenta il sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin. «Sono stato aggiornato dalle forze dell’ordine che stanno eseguendo tutti gli accertamenti del caso. Le indagini sono in corso e mi auguro che quanto prima conosceremo meglio i dettagli di questa spiacevole vicenda».
La truffa dello specchietto è una pratica ormai datata, alla quale ormai pochi cascano. Per la prima volta però in zona è scattata una ulteriore, pesante, minaccia nel momento in cui è risultato chiaro che la vittima non sarebbe caduta nel tranello.