Gaza, ennesima di strage israeliana di civili: 18 morti tra cui donne e bambini
Un attacco aereo israeliano a Gaza ha ucciso almeno 18 persone della stessa famiglia, nonostante i mediatori abbiano espresso ottimismo per un imminente accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas dopo 10 mesi di guerra.
L’attacco aereo di sabato ha colpito una casa e un magazzino adiacente che ospitava sfollati all’ingresso della città di Zawaida, secondo l’ospedale dei Martiri di al-Aqsa a Deir al-Balah, dove sono state portate le vittime. Un reporter dell’Associated Press ha contato i morti.
Tra le vittime c’era Sami Jawad al-Ejlah, un grossista che si era coordinato con l’esercito israeliano per portare carne e pesce a Gaza. Tra i morti c’erano anche le sue due mogli, 11 dei loro figli di età compresa tra i due e i 22 anni, la nonna dei bambini e altri tre parenti, secondo un elenco fornito dall’ospedale.
Omar al-Dreemli, un parente, ha detto: “Siamo all’obitorio e vediamo scene indescrivibili di arti e teste mozzate e bambini smembrati”.
“Era un uomo pacifico”, ha detto Abu Ahmed, un vicino. Più di 40 civili si erano rifugiati nella casa e nel magazzino in quel momento, ha detto.
L’esercito israeliano, che raramente commenta gli attacchi individuali, ha detto di aver colpito “infrastrutture terroristiche” nella parte centrale di Gaza, dove sono stati lanciati razzi verso Israele nelle ultime settimane.
“Sono state ricevute segnalazioni secondo cui, a seguito dell’attacco, sono stati uccisi civili in una struttura adiacente. L’incidente è in fase di revisione”, ha detto.
Un’altra evacuazione di massa è stata ordinata per alcune parti della parte centrale di Gaza. Il portavoce militare israeliano Avichay Adraee in un post su X ha citato il lancio di razzi palestinesi e ha detto che i palestinesi nelle aree dentro e intorno al campo profughi urbano di Maghazi dovrebbero andarsene.
“La sofferenza è iniziata dal giorno in cui abbiamo lasciato le nostre case”, ha detto Ahmad Omrani, uno degli interessati dall’ordinanza, mentre veicoli, biciclette e carretti trainati da asini carichi di merci si muovevano tra le macerie. “Soffriamo di paura e ansia, e di paura per i bambini che giocano per strada. Non riesci a dormire, a sederti o a mangiare bene”.
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