FIBA Eurocup Women Playoff #Round1 2024-25: Geas ci crede solo un tempo, Sopron vince di 13 ed ipoteca la qualificazione
Reduce dalla beffarda sconfitta subita a Battipaglia domenica scorsa Geas si rituffa in Eurocup iniziando la fase ad eliminazione diretta scontrandosi con Sopron, una società storica nel panorama internazionale abituata a primeggiare anche in campo continentale
Essendo arrivata seconda nel girone la prima partita viene giocata a Castellanza e questo è un altro svantaggio per le ragazze sestesi, oltre al vero handicap di non poter contare su Tinara Moore che è sì guarita dalla febbra che l’ha colpita nel weekend ma essendo ancora in fase di completo recupero atletico non è stata rischiata dallo staff.
Rientrerà probabilmente il prossimo weekend quando Geas sfiderà la Dinamo Sassari della grande ex Ana Begic. Contro Sopron comunque l’assenza si è fatta nuovamente sentire ed ha esposto il problema, da noi sottolineato fin da quest’estate, della mancanza di una quarta lunga vera.
Sopron tra l’altra non ha fatto la voce troppo grossa in area ma ha continuamente punito da dietro l’arco, chiudendo il match con un pirotecnico 11/20 da tre punti ed un percentuale da 2 che negli ultimi 3 quarti è stata 18/29. Contro queste percentuali per vincere si dovrebbe fare un miracolo, anzo non so se basterebbe nemmeno quello.
L’attacco Geas senza Moore diventa troppo prevedibile, specie in quei momenti dove la pressione della difesa avversaria sale e/o la lucidità delle esterne scende e quindi anche così si spiegano gli ultimi minuti dove solo i siluri di Spreafico e le penetrazioni a testa bassa di Conte sono stati le oasi in un deserto fatto di tiri all’ultimo secondo impiccate e di palle perse con la difesa a asfissiare tutti i tentativi di liberarsi per un tiro comodo
Detto questo uno dei problemi principali di Geas è il reparto lunghe, perché se Moore manca e Trucco è questa non basta di certo una Gustavsson lontana parente dell’ottima giocatrice vista con la maglia di Sassari.
Adesso ribaltare il punteggio in Ungheria sarà molto ma molto difficile, anche perché le magiare sono davvero un ottima squadra, completa ed esperta. Certo hanno avuto anche le mani calde da fuori, ma credo che anche in caso di una partita di ritorno con la mira storta, abbiano abbastanza esperienza per portarla a casa.
Geas comunque ci deve credere, perché non ha nulla da perdere, perché con Moore è un altra squadra, perché i miracoli a volte accadono. Tra sette giorni in quel di Sopron sapremo
IL TABELLINO : GEAS SESTO S.GIOVANNI 66 – SOPRON BASKET 79
LE PAGELLE
GINA CONTI 7: in campo fa di tutto, segna triple anche molto difficili, zompa a rimbalzo e smazza assist ed è anche una delle più continue
ELIN GUSTAVSSON 6: soffre atleticamente contro Monroe e socie, d’altra parte è un 4 già non particolarmente atletica che è costretta a marcare i 5 in questo caso piuttosto alte ed atletiche. In attacco fa valere le sue mani morbide
ANASTASIA CONTE 6,5: la grinta in difesa non manca mai, la furia in penetrazione nemmeno e così si conquista due bei potenziali giochi da tre punti. Nel finale però cede con tutta la squadra
ALESSANDRA ORSILI 6: sempre in modalità “l’importante è non far danni” riesce nell’impresa ma oggi in particolare servirebbe la sua fantasia
ANNA MAKURAT 4,5: continua nel suo momento negativo, tira male e non incide come suo solito e come aveva abituato prima di queste ultime 2-3 partite
LAURA SPREAFICO 6,5: pericolo pubblico da dietro l’arco, appena Sopron si è rilassata è stata punita, a volte però è stata costretta a forzare allo scadere dei 24″
VALERIA TRUCCO 4: irriconoscibile; sbaglia tutti i tiri presi, quelli dentro l’area sempre buttandosi all’indietro e mai con aggressività in avanti buttandosi contro le avversarie. In difesa e a rimbalzo è sovrastata dalle avversarie
BEATRICE BARBERIS 6: si rende utile a rimbalzo d’attacco ma con lei in campo offensivamente si gioca in 4, non guarda il canestro nemmeno per sbaglio
JAZ GWATHMEY 7: finalmente si è rivista la vera Jaz, con il suo arresto e tiro micidiale ma anche con la capacità di attaccare il ferro, situazione troppo poco esplorata. Nel finale con forzature dovute alla stanchezza e agli schemi saltati macchia una prestazione molto buona
CRISTIANO GARBIN
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