LBF Techfind Serie A 6ª ritorno 2024-25: le top & flop della 17ª giornata della Serie A
Sesta giornata di ritorno di questa serie A a 11 squadre monca ed allora eccoci qui come ogni lunedì a commentare le top & flop dell’ultimo turno. Buona lettura!
TOP
Medaglia d’oro – E-WORK FAENZA – Onestamente nemmeno il più impavido degli scommettitori avrebbe puntato 1 euro sul colpaccio esterno in casa Geas della squadra del presidente Fermi. Con un reparto lunghe composto da Jakpa e Fantini che lo scorso anno erano in A2, decimato dagli infortuni di Reichert e Parzenska contro gente come Moore, Trucco e Jakubcova? Non ci sono speranze, dicevano tutti. Ed invece Faenza dimostra una volta di più che nel basket l’impegno, l’aggressività e la dedizione contano più che il mero talento: certo, poi bisogna avere Fondren che tira fuori dal cilindro una partita Lebronesca per presenza, leadership e giocate a tutto campo e bisogna avere Roumy che bersaglia il canestro anche dal parcheggio del PalaAllende. Di loro due non c’è nient’altro da aggiungere, due delle top 10 del campionato.
Poi bisogna avere anche un coach che prepara la partita, che organizza un clinic difensivo come quello ammirato nel secondo tempo, che è da anni uno dei più sottovalutati nonostante i miracoli che ha fatto in carriera e che sta facendo. Non vedo come si possa non dargli il premio di coach of the year quest’anno e non m’importa come vada a finire la stagione, andate a vedere se le giocatrici faentine sono le stesse di inizio anno….chiedete direttamente a loro se in questi mesi sono migliorate o no….. Faenza a pari punti con Geas e San Martino dopo 15 partita è un miracolo sportivo che andrebbe fatto conoscere a qualche regista, ci farebbe certamente se non un film, magari una serie tv.
E non mi capacito come una squadra con la esse maiuscola così rischi di non poter continuare l’avventura in A per il vil denaro e mi chiedo come sia possibile che a Faenza e dintorni (ma anche in tutta Italia, fossi un imprenditore sarei ben felice di associare il mio nome ad una squadra così orgogliosa, così coraggiosa così underdog che non si può non amare) non si trovi uno o più soggetti che aiutino il presidente Fermi a sostenere il peso economico di una squadra di seriie A.
Complimenti dunque a tutte, anche a chi gioca poco come Cappellotto o Brzonova che quando son chiamate in campo danno sempre il massimo, ad Anna Turel che giocasse sempre al PalaAllende viaggerebbe a 5-6 triple segnate di media, a Jakpa che vede un pallone ogni 3 partite (e se lo sbaglia deve pure sentire i mugugni) ma difende contro le americani più forti prendendo un sacco di botte, a Fantini che sembra un cucciolo di giraffa tanto è alta e fragile ma che se continuerà a lavorare prima o poi sboccierà, a Scekic che invece è già alta e grossa ma tanto giovane e con poca malizia ma che oggi ha messo anche lei un mattoncino, a Franceschelli che a Faenza è un istituzione e che incarna il senso di essere una vera capitana.
Mi son dilungato in un ode forse troppo esagerata, ma che potrebbe essere l’ultima per un roster che difficilmente rivedremo insieme in A il prossimo anno. Ed è proprio qui che il sistema basket femminile non funziona, ma di questo ne parleremo in altra sede.
Medaglia d’argento – RAE D’ALIE – Anche il rendimento di Rae D’Alie è una sorta di miracolo sportivo. Contro la miglior difesa del campionato, a 38 anni quasi suonati la piccola play ex Virtus Bologna tira fuori una partitina da 23 punti, 7 rimbalzi ed altrettanti assist e 5 recuperi. E vi assicuro che le statistiche non raccontano nemmeno tutto, anzi. A Rae l’ho già detto in occasione della vittoria delle Lupe in casa di Geas, ci sta buggerando tutti con l’età perché in realtà ne ha 28, non 38. Lunga vita a Rae D’Alie
Medaglia di bronzo – UMO DIALLO – Sarebbe facile premiare Sparkle Taylor, autrice di una prova da 33 punti con 13/15 da due (e però 8 perse). Non lo faccio, perché credo che molti siano i demeriti di Alpo che ha lasciato prendere alla realizzatrice americana tanti jump dalla media che sarebbe la specialità della casa. Allora voglio premiare Umo Diallo, una giocatrice reduce da una pessima porzione di stagione lo scorso anno con Sanga, catapultata in Sardegna in una nuova realtà. Dopo un inizio così cosà sta sfruttando lo spazio aperto dall’infortunio di Begic e sta fornendo prestazioni finalmente di un buon livello: anzi, di ottimo livello come quella contro Alpo in cui ha segnato 15 punti catturando 12 rimbalzi dando sempre l’impressione di essere una presenza imprescindibile nel pitturato.
Non sarà la giocatrice più bella da vedere del globo e sarà sempre bersagliata per gli errori che ogni tanto commette da sotto, ma la sua crescita è evidente e sicuramente renderà orgoglioso lo staff tecnico della Dinamo che ci ha speso tante energie e tanto tempo riuscendo però a costruire un pivot solido per la nostra Serie A
FLOP
Maglia nera: Geas Sesto S.G. – Non posso esimermi nel darla alla squadra di Zanotti, non solo e non tanto per la partita odierna quanto per il tipo di campionato fatto fin qui, pre season compresa.
Pre season intesa come campagna acquisti che si sta rivelando deficitaria, non certo per il valore delle singole giocatrici quanto per l’alchimia che Zanotti fatica a trovare con questo gruppo rispetto a quelli degli anni passati.
Non sta pagando la scelta di avere un play di scorta come Orsili, non sta pagando la scelta di affiancare Spreafico e Makurat a Gwathmey che è passata dall’essere l’opzione 1 sul perimetro a l’opzione 4 o 5, manca all’appello anche la capitana Barberis, spesso infortunata. Sotto canestro poi la squadra sta scontando la pessima stagione di Trucco e il buco lasciato da Gustavsson e occupato ora da Jakubcova che finora ha convinto il giusto. Risultato: Moore è troppo sola e non può far sempre pentole e coperchi.
Come si esce da questa situazione? Ovviamente Zanotti conosce la squadra come nessun altro e avrà già probabilmente i rimedi giusti in testa. Se devo dire la mia giocherei più minuti con Gwathmey da 4, e nel contempo darei più minuti a Jakubcova sacrificando il minutaggio di Trucco. Chissà che la giocatrice ex Ragusa non si svegli dal torpore di questa stagione e torni a giocare come sa.
Tatticamente proverei ad alzare un po’ il ritmo di gioco, eseguirei meno e lascerei più briglia sciolta alle varie Makurat, Orsili ed anche a Gina Conti. Più questo Geas riesce a giocare in transizione e meglio è, secondo me
Vedremo come finirà quest’annata, comunque sia la vera sfida sarà l’anno prossimo perché credo che dopo questa stagione si voglia ricominciare un nuovo ciclo (iniziato in parte la scorsa estate) sostituendo parecchie giocatrici che in questi anni hanno dato molto ma che quest’anno appaiono senza fame e con poche motivazioni
Bene ma non benissimo – il duo Magnolia, Stefania Trimboli e Sara Scalia che nella sconfitta di misura a San Martino hanno tirato rispettivamente 0/4 e 1/7 dal campo. Senza il contributo di queste due giocatrici che sono due delle bocche da fuoco principali la Magnolia ha dovuto soccombere, e non è certo un caso.
Trimboli sta continuando nella sua stagione che è al di sotto di quelle precedenti sia come percentuale realizzativa sia come qualità complessiva delle sue gare, Scalia invece è sempre piuttosto alterna ma è curioso notare come da quando gioca come italiana abbia calato il suo rendimento.
Per coach Sabatelli urge ritrovare la Scalia di qualche mese fa e la miglior Trimboli per affrontare i playoff da protagonista, viste le difficoltà delle competitor come Derthona e Geas la Magnolia è forse veramente l’unica a poter impensierire il duo Reyer-Schio
LE INTERVISTE DAL CAMPO
CRISTIANO GARBIN
Youtube: @cgarbo75
Instagram: garbin_cristiano
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