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Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
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‘La scodata’ di De Chiesa: “Franzoni? Fantastico, ma non facciamo gli italiani di calcio. Vonn…una comune mortale?”

DISCESA TERRENO DI CONQUISTA PER I GIGANTISTI?

Le curve in discesa oramai sono talmente tecniche che, per farle alla grande, bisogna avere un bagaglio tecnico notevolissimo. I gigantisti hanno questo grande vantaggio sui discesisti vecchio stampo. Un conto però è fare le curve a 60-80 km/h, un altro a 128-130 km/h. Quindi un gigantista deve avere anche una certa predisposizione a velocità elevate, una affinità presente nel suo DNA. Guardiamo le curve sul muro della Birds of Prey: lì viene esaltata la tecnica pura del gigantista, però vanno a più di 100 km/h. Io penso che sono e saranno sempre pochi i gigantisti che riusciranno a mantenere lo stesso livello tecnico anche con le differenti velocità della discesa.

IL RITORNO DI GIOVANNI FRANZONI

Franzoni ce l’ha nel sangue la velocità. Ha fatto una gara bellissima, sciando benissimo, ma non facciamo gli italiani del calcio. Voliamo bassi e vediamo cosa accadrà: non ha senso fare paragoni con Odermatt e Sarrazin. Vedremo se tornerà a certi livelli anche in gigante, specialità da cui è partito.

COSA ASPETTARSI DA DOMINIK PARIS

Io spero che Paris ripeta la stagione scorsa, che torni sul podio e magari vinca una gara. Però in questo momento Odermatt e Sarrazin sono superiori, anche se su certe piste può provare a dargli fastidio. Da valutare anche le motivazioni: adesso è anche papà e gli anni passano per tutti. Si fa presto a rallentare un attimo e gli altri ti finiscono davanti.

STA PER TORNARE SOFIA GOGGIA

Dopo un infortunio non bisogna mai pretendere nulla. Le premesse sono molto buone. Sofia sta bene, non ha male al piede, si è allenata bene. Se fisicamente è a posto, in breve tempo può tornare la solita Goggia in discesa e superG. Per il gigante sarà invece l’ennesima scalata ad una disciplina che ama tanto e dove era tornata ad alti livelli, prima di infortunarsi durante un allenamento a Ponte di Legno. Deve tenerselo lì come un valore aggiunto, sapendo di non avere niente da perdere tra le porte larghe, ma consapevole che sarà un’altra sfida dove serviranno tempo e pazienza.

IL RITORNO DI LINDSEY VONN

Io mi chiedo chi glielo faccia fare, con un ginocchio che ha una semi-protesi. La pelle è la sua. Togliamoci dalla testa che l’americana torni quella di prima. La Vonn corre lo stesso rischio di Hirscher, ovvero diventare una comune mortale. Anche se arrivasse 12ma, gli diremmo ‘brava’ perché è tornata dopo 6 stagioni e a 40 anni. Però, dopo che hai vinto tutto, che senso ha arrivare dodicesima? I parametri di giudizio sono diversi. Di sicuro tornare in discesa è più facile che in slalom, perché i raggi di curva sono diversi. In discesa puoi anche sciare con margine e magari arrivare 25°. Hirscher era stato decoroso in gigante, ma patetico in slalom. Non amo questi grandi campioni trascinarsi sulle piste. Dicevo lo stesso di Razzoli degli ultimi anni, ma anche di Kostelic.

ODERMATT PRESTA IL FIANCO NELL’AMATO GIGANTE

L’anno scorso vinse tutti i giganti, poi uscì proprio all’ultima gara, ma ci sta di sbagliare. In questa stagione, quando è uscito a Soelden, stava facendo il vuoto, invece a Beaver Creek non si è visto il vero Odermatt, se non in qualche sequenza. Nella seconda manche ha avuto un po’ di sfortuna, anche se io credo che un suo punto di forza possa rivelarsi talvolta anche un tallone d’Achille. Lui è un fenomeno nell’anticipare il cambio sullo sci interno: spesso lo fa ed è un vantaggio rispetto agli avversari. Nel gigante di Beaver Creek la porta successiva era un po’ spostata: è arrivato sul dosso, forse l’impatto con il palo lo ha disturbato e, per una frazione di secondo, gli è venuto a mancare il terreno sotto i piedi, proprio in quel momento cruciale in cui avrebbe anticipato il cambio. Si è trovato quindi con lo sci senza aderenza, gli è partito l’esterno ed è finito fuori. Adesso bisogna vedere come reagirà lo svizzero a queste due uscite consecutive, magari qualche tarlo psicologico ci sarà. I tarli possono disturbare anche i campionissimi, in qualsiasi sport. Magari potrebbe essere un problema di materiali: mi risulta che non potesse più utilizzare gli sci dello scorso anno, perché le lamine erano finite. Comunque non dimentichiamoci che Odermatt è arrivato secondo in discesa e primo in superG. E avrebbe vinto anche la discesa se non avesse sbagliato direzione sul salto conclusivo.

L’ASCESA DI PINHEIRO BRAATHEN

Braathen è destinato ad arrivare ai massimi livelli del gigante, forse anche in slalom. Quando a breve tornerà a partire nei primi 7, allora per gli altri sarà dura. Fare questi risultati con le piste scalinate è tantissima roba. Ritengo che anche Odermatt avrebbe dovuto fare una manche mostruosa per rimanere davanti a Braathen.




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