Roma - Ore 18, aula di Palazzo Madama. Dai banchi del governo parla il ministro grillino ai rapporti con il parlamento Fraccaro. E, fresco come una rosa, annuncia: "Dobbiamo attendere che la Commissione europea si pronunci sulla manovra italiana prima di svelarne il contenuto". Opposizioni basite: "Ma svelare che? La legge di bilancio è un segreto di Stato?", insorge la capogruppo di Forza Italia Annamaria Bernini. "Insomma la verità è non conoscete neanche voi il testo, perché ve la sta scrivendo Bruxelles", infierisce il capogruppo Pd Andrea Marcucci.La surreale scenetta ha chiuso l'ennesima giornata in cui il Parlamento ha girato a vuoto, in attesa di un testo che non arriva. E che, come "svela" Fraccaro, non è più nelle mani del governo italiano ma in quelle della Ue. È apparso molto chiaro quando Conte, ieri pomeriggio, ha improvvisamente rinviato la tradizionale conferenza stampa di fine anno, fissata per venerdì ma slittata a data da destinarsi, perché a ieri il premier non sapeva cosa raccontare sulla legge fondamentale dello Stato. Che quest'anno è come il Godot di Samuel Beckett: tutti la aspettano, ma non arriva mai. O meglio, arriverà solo quando la commissione Ue, corretti i numeri al lotto del governo italiano, la rilascerà. A proposito di numeri al lotto: ieri il grillino Buffagni, già commercialista di fiducia della Casaleggio e ora sottosegretario, sosteneva che "una crescita dell'1% sarebbe un target credibile". Sorvolando allegramente sul fatto che, dieci giorni fa, lui stesso ha votato la fiducia su una fanta-manovra che la prevedeva del 50% superiore: l'1,5%.A ora di cena trapela dal Mef la notizia che è stato finalmente raggiunto un accordo tra Italia e Ue. Fino ad allora si va avanti nel caos: le commissioni del Senato vengono di ora in ora convocate e risconvocate per mancanza di testo, la maggioranza annuncia a getto continuo fantasiosi emendamenti alla manovra inesistente, poi litiga al suo interno, viene smentita dal governo e li ritira. Fuori gli Ncc assediano il palazzo, inveiscono contro Toninelli e incendiano bandiere a Cinque stelle, per protesta contro le norme annunciate per favorire la potente lobby dei taxi. Nel frattempo le opposizioni rumoreggiano, minacciando di occupare l'aula e chiedendo che il governo si presenti finalmente in Parlamento a raccontare che fine abbia fatto la manovra, che va approvata entro il 31 dicembre.Il ministro Fraccaro, che avrebbe dovuto spiegarlo alla conferenza dei capigruppo convocata nel pomeriggio, all'ultimo è scappato, dicendo di dover andare a Ciampino ad accogliere la salma del giornalista italiano vittima della strage di Strasburgo. Poi è tornato, assicurando che Conte "svelerà" manovra e accordo con la Ue in Senato, ma solo dopo il via libera ufficiale della Commissione Juncker. Nel frattempo gli altri esponenti di governo intercettati da giornali e tv si contorcevano imbarazzati. "Il maxiemendamento arriverà stasera in commissione, tranquilli", giurava Laura Castelli, confermando la propria fama di adamantina inattendibilità. L'unico onesto era il sottosegretario leghista Galli: "La manovra e i suoi dettagli non li conosce nessuno, a seguirla sono solo i pochissimi che ci lavorano tra Roma e Bruxelles". Solo oggi Conte sarà finalmente in aula, a "svelare" la manovra Godot.