Va in pensione la schedina. L'addio a Totogol, «Il 9» e Totocalcio è previsto da un emendamento dei relatori della manovra economica all'esame della commissione Bilancio al Senato. Si tratta di una riforma dei concorsi di pronostici sportivi. In realtà la storica schedina era diventata da molti anni un retaggio del passato, incalzata dai sistemi online. Per rilanciare le tipologie di gioco «che non comportano rischi connessi al gioco d'azzardo» si prevede un unico prodotto, con l'aumento delle possibilità di vincita e la possibilità di farne pubblicità in deroga al decreto Dignità. La promozione viene affidata a Sport e Salute, la spa di nuova costituzione che rimpiazza Coni Servizi. Il vecchio concorso - diventato un elemento della cultura pop italiana del dopoguerra - risale al 6 maggio del 1946, invenzione del giornalista Massimo Della Pergola. La Sisal ebbe un successo immediato nell'Italia che usciva dalle ferite della guerra e si trasformò ben presto in una «fiera dei sogni» per milioni di italiani. La versione originale prevedeva di pronosticare 12 risultati di altrettante partite. Il numero 13 fu aggiunto a partire dalla giocata n.20 della stagione 1950-51, agli inizi del boom economico. L'espressione "fare tredici al totocalcio" è diventata il segno (e il sogno) di un'epoca dorata tanto che il montepremi aumentò costantemente fino al 1993, l'anno in cui si registrò il picco delle giocate. Quell'anno, precisamente il 7 novembre, si materializzò anche la vincita più alta della storia del concorso: oltre 5 miliardi e mezzo di lire (2,7 milioni di euro di oggi) incassati da un giocatore rimasto anonimo che fece la sua puntata in una tabaccheria di Crema. Sempre nel '93, ma il 5 dicembre, si registrò il monte premi più alto: 34.470.967.370 lire. Per i sociologi potrebbe essere materia di un accostamento tra l'Italia della crescita e quella successiva. Anche per l'offerta sempre più diversificata nel comparto dei giochi a pronostico.