«Per diventare re due fratelli sfideranno gli dei; dal sangue di uno di loro sorgerà Roma» è la frase d’effetto che appare in sovrimpressione nel trailer de Il Primo Re.
Il film, nuova opera di Matteo Rovere dopo il riuscito Veloce come il vento, è il primo delle pellicole italiane attese nel 2019, infatti sarà in sala dal 31 gennaio.
L’hype nei confronti de Il Primo Re era già molto alta e il trailer, rilasciato poche ore fa dalla 01Distribution, ha colto nel segno.
Il Primo Re, il trailer
Dura circa un minuto e mezzo, il trailer de Il Primo Re ed è l’ennesima conferma che spesso “Less is More”, soprattutto quando le immagini sono talmente potenti da interessare lo spettatore, alludendo senza rivelare.
La scritta in sovrimpressione, citata sopra, guida il video attraverso fotogrammi che accennano alla storia, che fa riferimento a quella di Romolo e Remo e alla fondazione di Roma, il primo nucleo dell’Impero romano.
L’ambientazione (753 a.C.), i costumi, le scene rituali: tutto suggerisce una grandiosità davvero epica, accentuata dalla musica di sottofondo, che accompagna le immagini, proprio come un commento sonoro.
Il Primo Re, tra storia e epica
Con un budget di otto milioni di euro, notevolmente alto per una produzione italiana, Il Primo Re sembra aspirare a quella tradizione di kolossal che in Italia mancava da un po’. Il progetto è decisamente ambizioso e curato: per le riprese, girate in Lazio, sono stati scelte location quasi incontaminate, come il Bosco del Foglino e i comuni di Manziana, Nettuno, Orvieto, Viterbo.
Per sviluppare la storia, Matteo Rovere (che è regista, sceneggiatore e produttore del film) e i suoi co-autori hanno studiato tutta la storiografia più autorevole rispetto alla vicenda che volevano raccontare, cioè quella della fondazione di Roma e, quindi, di Romolo e Remo, da Tito Livio e Plutarco in poi.
Alla narrazione storica sono state intrecciate le leggende per conferire un tocco fantasy (in stile Game of Thrones; il riferimento per l’approccio più realistico è senz’ombra di dubbio Braveheart di Mel Gibson.
La filmografia epica del regista americano ha ispirato Rovere anche con i film Apocalypto e, soprattutto La passione di Cristo: così come Gibson ha scelto di usare il latino aramaico, cioè la lingua del tempo delle vicende, così ne Il Primo Re si parla protolatino.
Per il film, che verrà proiettato in lingua originale con i sottotitoli in italiano, i semiologi dell'Università della Sapienza hanno cercato di ricostruire il più possibile la lingua dei tempi di Romolo e Remo, ibridando ceppi di indo-europeo nei punti mancanti.
Il Primo Re, la nuova prova di Alessandro Borghi
Non si è ancora spento il plauso per l’interpretazione di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle, che per Alessandro Borghi si prospetta un nuovo successo: è lui, infatti, il protagonista di Il Primo Re. Borghi interpreta infatti Remo mentre il fratello Romolo è Alessio Lapice. I due attori, come il resto del cast, recitano dunque in protolatino.
Il Primo Re, la sinossi ufficiale
«Due fratelli, soli, nell'uno la forza dell'altro, in un mondo antico e ostile sfideranno il volere implacabile degli Dei. Dal loro sangue nascerà una città, Roma, il più grande impero che la Storia ricordi. Un legame fortissimo, destinato a diventare leggenda».