Dopo il voto francese, con la crisi del macronismo e del predominio della tecnocrazia, anche a Bruxelles si cerca affannosamente un equilibrio. Von der Leyen, presidente della Commissione, punta alla riconferma. Ma in Europa cambia l’asse del potere.
Come avrebbe detto Totò, è un’Europa «a prescindere». Da tutto. Dal voto popolare, dalla composizione dei governi dei 27 Stati, dai conflitti geopolitici, dall’Europarlamento in disordinata evoluzione, dall’economia che condanna il Vecchio continente a una preoccupante marginalità. Читать дальше...