Se la sfilata Cruise 2021 di Dior — che si tiene questa sera in Puglia— era stata pensata in origine per essere un evento rumoroso e affollato, la performance di questa sera (in diretta streaming sul sito e sui canali social della maison) vuole essere invece, decisamente più intima e ricca di fascino, con Maria Grazia Chiuri che ha voluto rendere omaggio alle antiche tradizioni “magiche” della regione.

In questa intervista esclusiva per Vogue il direttore creativo di Dior, Maria Grazia Chiuri, parla dell’importanza della famiglia e del potere del pensiero magico.

In che modo la Puglia ha influenzato la collezione Cruise?

“Avevamo deciso di sfilare in Puglia già lo scorso novembre. Avevo proposto di sfilare qui non solo perché Lecce è una città che amo, ma anche perché è vicina alla mia famiglia, mio padre lavorava nei dintorni. La sfilata parla di lavoro artigianale, di riferimenti a un passato che ricordo in modo vivido: i ricami, i tessuti che vedevo creare da mia nonna e da mio zio quando ero bambina”.

Photography Sophie Carre

E c’è un riferimento in particolare che ha influenzato la collezione?  

“C’è questo libro, Sud e Magia, scritto dall’antropologo Ernesto De Martino negli anni 50 su un viaggio che aveva fatto nel Sud Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. In quel periodo questa era una zona povera. De Martino aveva osservato i riti magici che gli abitanti del luogo celebravano con danze e musica, fra cui anche la pizzica tarantata, e scoprì che l’elemento magico di queste tradizioni aiutava la gente a credere nel futuro. 

“Quando si è disperati, si ha bisogno di credere che qualcosa di magico potrà accadere nella nostra vita. Questa cosa mi ha colpito molto. Quando ho iniziato a lavorare alla collezione non avevo idea di quello che ci sarebbe accaduto, ma adesso sì, e amo questa idea che la magia ci può aiutare e darci grande energia in un momento negativo. E c’è un’altra cosa molto strana, quando sono arrivata alla Fondazione Le Costantine (un laboratorio tessile e centro di formazione in Puglia, NdR ) ho visto che il loro motto è ‘Amando e cantando’. E questo è il mood che voglio per la sfilata. Qualcosa di davvero positivo. Una sfilata in cui si ritrova il piacere della vita, con musica e movimento”.

Photography Sophie Carre

E questo stesso spirito artigianale pugliese lo ritroveremo anche negli abiti?

“A novembre ero andata in Puglia a conoscere gli artigiani della zona per collaborare insieme. Durante il viaggio ho scoperto l’esistenza di straordinari artigiani, come quelli della Fondazione Le Costantine, che sostiene le donne della zona che si occupano della creazione di tessuti. Producono tessuti incredibili che rappresentano tutte le diverse tradizioni della regione, li realizzano a mano su telaio. È importante celebrare questo tipo di lavoro, soprattutto perché c’è questa idea, non solo in Italia, ma nel mondo, che questi lavori vengano fatti normalmente dalle donne come lavoro domestico, più che come lavoro creativo. 

“Un altro piccolo gruppo di donne, che tengono viva la tradizione del tombolo, coordinate dall’artigiana esperta Marilena Sparasci, ha creato rose ricamate per portare avanti la tradizione di un vestito Miss Dior (un abito ricamato a fiori creato nel 1949, NdR). E lei ha realizzato questi fiori incredibili, sono delicatissimi, una vera opera d’arte”. 

Che significato ha invece la performance in sé? 

Questa stagione il compositore Paolo Buonvino ha immaginato una nuova interpretazione della musica pugliese e ha scritto in esclusiva per noi nuove composizioni in collaborazione con un’importante fondazione, la Notte della Taranta, che si impegna a mantenere viva la tradizione della musica e della danza della regione. E poi si esibirà la famosa Orchestra Roma Sinfonietta. Buonvino mi ha anche chiesto di invitare il coreografo e ballerino Sharon Eyal, che già collabora con Dior, a lavorare con i ballerini della fondazione”.

Photography Sophie Carre

Quali sono state le difficoltà più grandi che ha avuto nella preparazione della sfilata? 

“Quando abbiamo iniziato a lavorare alla collezione non avevamo idea che l’Italia sarebbe stata colpita da questa terribile pandemia. E quando è iniziato il lockdown è stato difficile restare in contatto con tutti gli artigiani che avevo selezionato a novembre. Ma li ho chiamati e ho detto loro, ‘Possiamo provare a lavorare via WhatsApp, via computer, possiamo comunque provare a fare qualcosa insieme’. Lavorare in questo modo, da casa, è difficile, specialmente perché l’idea non era quella di creare una semplice sfilata, ma un grande party per festeggiare insieme alla comunità locale. Per un certo periodo non sapevamo se saremmo stati in grado di realizzare la sfilata”.

Come si sentirà quando la sfilata in streaming avrà inizio?

“Non avere un pubblico mi fa sentire triste, ovviamente, perché la nostra idea era condividerla con l’intera comunità. Ma al tempo stesso è importante guardare avanti e celebrare il lavoro di tutte le persone e di tutti gli artigiani coinvolti. In questo momento, per noi, poter avere questo tipo di creatività e lavorare in un modo diverso significa dimostrare che abbiamo fiducia nel futuro”.