Un leggendario videogioco "perduto" creato da Steven Spielberg è riemerso grazie a uno sviluppatore che è riuscito a trasformarlo in una nuova esperienza, in cui possiamo vedere le performance di Quentin Tarantino, Jennifer Aniston e altri nomi importanti dell'industria di Hollywood in una situazione… un po “strana”.

Il gioco , lanciato nel 1996, si chiamava Steven Spielberg's Director Chair, ed era prodotto da Knowledge Adventure e Dreamworks Interactive. Non nasceva per essere un videogioco qualsiasi, ma piuttosto un gioco educativo interattivo che offriva uno sguardo inedito sul processo di realizzazione di un film, dalla pre-produzione al trattamento dei personaggi in produzione fino al montaggio in post-produzione. 

Il titolo vedeva il regista nei panni di se stesso, accompagnato da personaggi come quelli che abbiamo citato, oltre a Dean Cundey (direttore della fotografia di tutti i Ritorno al futuro, il primo Jurassic Park, La morte di fa bella, Apollo 13) e Michael Lantieri, supervisore degli effetti speciali in diversi film di Spielberg .

Rilasciato su CD-ROM,  Steven Spielberg's Director Chair faceva parte di un'ondata di titoli digitali che cercavano di sfruttare le nuove tecnologie di allora per fornire strumenti di apprendimento, oltre che intrattenimento, che non fossero fruiti passivamente ma con un certo livello di interattività. Attualmente questo tipo di editoria è tronata alla ribalta grazie a Netflix e a prodotti come Black Mirror: Bandersnatch e più di recente Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs il Reverendo

Purtroppo per lui il progetto Steven Spielberg's Director Chair  è arrivato sul mercato nella fase calante del trend e quindi non è stato ampiamente distribuit, poche le copie che si sono salvate così come quelli che hanno avuto l'opportunità di vederlo e giocarci. Ma è qui che entra in gioco Paolo Pedercini.

Pedercini è uno sviluppatore di videogiochi, che ha riproposto Steven Spielberg's Director Chair in una nuova edizione prendendone alcune parti e creando una sorta di storia all'interno del gioco, una storia che può essere controllata in modo interattivo. In questa versione, tali Penn e Teller sono in realtà i due misteriosi maghi Dolore e Terrore, Quentin Tarantino è un autista accusato di omicidio e Jennifer Aniston interpreta una donna che si mette in pericolo indagando sul caso. 

Il gioco originale di Spielberg conteneva alcune scene con attori noti per mostrare il processo di ripresa; Pedercini ha preso solo quelle scene e le ha disposte in modo che avessero senso anche da sole. Lo sviluppatore ha spiegato poi su Twitter che secondo lui Steven Spielberg's Director Chair era stato fallimentare perché non coinvolgeva la creatività dei giocatori che non potevano mettere in piedi una propria storia, il tutto mentre le spiegazioni didattiche dei processi di ripresa e regia rimanevano un po 'vaghe. 

Il risultato è una storia piuttosto bizzarra che è interessante vedere perché mostra Tarantino in uno dei suoi pochi ruoli da attore e rivela una Jennifer Aniston che recita da cani proprio negli anni in cui impazzava Friends. Infine è curioso vedere il tentativo di Steven Spielberg di avventurarsi in un'arte diversa da quella puramente cinematografica, eppure legata ad essa in qualche modo. Per certi versi il progetto sembra nato da un suo interesse per il coinvolgimento di giovani registi nei nuovi media (allora molti scommettevano sulla tecnologia CD-ROM). 

Il gioco originale è rintracciabile come rarità e anche su alcuni remoti indirizzi di Internet.  La versione di Paolo Pedercini è disponibile sul sito MolleIndustria, dove lo sviluppatore condivide altri giochi. Steven Spielberg's Director Chair risulta qui così richiesto che a volte la pagina smette di funzionare.

Al momento, Steven Spielberg e Quentin Tarantino non si sono pronunciati su questo videogioco perduto, che probabilmente hanno dimenticato. 

Nel 1996, Tarantino godeva del successo di Pulp Fiction, uscito due anni prima. Lì si era tenuto un piccolo cameo, nei panni di Jimmie. In quel decennio il regista si era divertito a recitare in più di un'occasione (come in Dal tramonto all'alba, per esempio), ma dagli anni 2000 le sue apparizioni sullo schermo si sono notevolmente ridotte. 

Articolo originariamente pubblicato su GQ Messico