Ferrara, i cedri del Libano malati non verranno tagliati: cure a Parco Massari
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Terminata l’indagine tomografica e con i droni sugli storici alberi. Parte l’opera di sostegno per evitare nuovi crolli delle piante
FERRARA. Continueranno a fare ombra ai ferraresi gli storici cedri del Libano, tra gli alberi più caratteristici di Ferrara che adornano il Parco Massari. Alberi secolari, dal fascino antico, ma che portano i segni e gli acciacchi del tempo. L’ultimo crollo avvenuto nel luglio di quest’anno, e per fortuna ha creato solo danni strutturali, ha fatto toccare con mano il pericolo che possono provocare queste piante e la necessità di trovare una soluzione che metta in sicurezza questo patrimonio verde. Per questo motivo è stata effettuata un’indagine scientifica per scoprire il reale stato di salute dei cedri del Libano di Parco Massari.
Nelle scorse settimane è partita quindi l’articolata indagine affidata a Ferrara Tua, che gestisce il servizio del verde pubblico per conto del Comune di Ferrara, al fine di scoprire le condizioni delle piante e la necessità di un intevento. Sono iniziati quindi gli esami tomografici per verificare la tenuta interna dell’albero e sono stati usati anche dei droni che hanno potuto documentare dalla sommità come evolve la crescita delle piante del Massari. In questi giorni sono arrivati gli esami di queste indagini ed hanno fornito un primo confortante responso. I cedri del Libano non verranno abbattuti in quanto è stata confermata una sorta di malattia interna che ha intaccato le piante che comunque possono contare ancora su una corteccia resistente. Tuttavia occorrerà al più presto realizzare un ulteriore impianto di sostegno soprattutto per quelli all’ingresso del parco per evitare ulteriori pericolosi crolli. Dopo l’intervento per verificare le condizioni di salute degli alberi, che è costato circa 15mila euro, ora saranno necessari altri interventi di sostegno. Il 1884 è l’anno in cui tre degli attuali cedri del Libano sono stati messi a dimora al parco Massari, tenendo presente che in quella data avevano circa una trentina d’anni, approssimativamente hanno quindi oltre 165 anni. Due si trovano proprio all’ingresso di parco Massari, altri tre più vicino all’ingresso di corso Ercole I d’Este.
Il cedro del Libano è originario oltre che dal Libano, della Siria e di alcune aree dell’Asia Minore ed è stato introdotto in Europa a partire dal XVII secolo. Nell’antichità si dice venne utilizzato il suo legno per la costruzione del primo Tempio di Gerusalemme, chiamato Tempio di Salomone. Il fusto è spesso policormico, caratterizzato da più fusti suddivisi alla base, ricoperti di una corteccia rosso-marrone fessurata. A luglio un grosso ramo del cedro del Libano si era staccato andando a schiantarsi sulla cancellata del parco Massari sul lato di Porta Mare, facendo scatterà l’allarme sulla reale tenuta di queste piante secolari. Nel 2018 si era registrata un’altra caduta di un ramo del cedro del Libano a Ferrara, anche in quel caso per fortuna non c’erano persone nelle vicinanze. Roba da accendere un cero. —