Calligaris ancora ricoverato in gravi condizioni dopo l'infortunio nel bosco
PREMARIACCO. Sono sempre molto gravi, ma stabili, le condizioni di salute di Paolo Calligaris che mercoledì 11 novembre è stato travolto da un albero mentre era intento a lavorare in un’area boschiva di Premariacco. L’imprenditore, 51 anni compiuti ieri, è ricoverato in Terapia intensiva a Trieste. In questo periodo sta affrontando un processo d’Appello per omicidio dopo essere stato condannato – in primo grado – a sedici anni in relazione all’uccisione della compagna Tatiana Tulissi, freddata sulla porta di casa, con tre colpi di pistola, l’11 novembre del 2008. Per quel delitto, avvenuto nella villa della coppia, in via Orsaria, a Manzano, Paolo Calligaris si è sempre proclamato innocente.
Mercoledì scorso, giorno dell’infortunio, era l’11 novembre, come il giorno dell’assassinio della 37enne. Una coincidenza che, a distanza di dodici anni, impressiona, come ha sottolineato anche uno dei legali dell’imprenditore, Stefano Gamberini.
Il giorno della morte di Tatiana, come ha poi spiegato l’avvocato Rino Battocletti (che fa parte con lo stesso Gamberini e con Cristina Salon del collegio difensivo per l’Appello), «è per Paolo un giorno di grande sofferenza come avviene per la perdita della persona amata. Questo da sempre, sin dal primo anniversario».
«Il fatto che non ci siano notizie da comunicare sulle sue condizioni – ha osservato giovedì 12 novembre l’avvocato Gamberini – può essere, nonostante la criticità della situazione, un fatto positivo. Nel senso che c’è la speranza in un’evoluzione clinica favorevole. Paolo Calligaris ha passato la notte e non è stato sottoposto a interventi. Ora non possiamo far altro che aspettare fiduciosi».
L’infortunio, secondo la prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, è avvenuto in una zona boschiva impervia al confine tra Premariacco e Manzano, non lontano dal sentiero della Sdricca. A soccorrere Calligaris è stato suo figlio. «Non lo vedeva arrivare – riferisce ancora l’avvocato Gamberini – ed è andato a cercarlo».
L’esatta dinamica dell’accaduto è ancora in fase di accertamento da parte dei carabinieri della Compagnia di Cividale. Quel che è sicuro è che, a un certo punto, improvvisamente, parte dell’alto tronco di un’acacia si è diviso in almeno due parti e una ha schiacciato il cinquantunenne, colpendolo anche alla testa. «Non c’era nessuno con Calligaris mentre era al lavoro» conclude l’avvocato Gamberini.
