Padova nella morsa del Covid. La dj Lady Vega si appella alla solidarietà dei fans
PADOVA.
Alejandra Vega è arrivata in Italia, a Padova, nel 1988 con due figlie e due lauree, una in logopedia e una in psicopedagogia. Oltre al bagaglio familiare dal Venezuela ha portato la sua grande passione per la musica e la cultura latina, che da 20 anni ha scelto di far diventare la sua professione.
Si è data un nome d’arte, Lady Vega, conosciuto in tutta Italia e all’estero, ha creato un suo format, il Karibe Urbano, un dj set di buona musica latina che per 15 anni è stato l’intrattenimento fisso della domenica del Big Club di via Armistizio per poi trovare casa in altri locali e diventare un appuntamento che riunisce centinaia di amanti di salsa e ritmi latini.
Dopo oltre 8 mesi di inattività, anche l’ottimismo della dj sempre con il sorriso ha iniziato a vacillare. Qualche giorno fa ha scelto di lanciare un appello ai suoi fan nella sua pagina Facebook chiedendo un aiuto «Non è stato facile»– spiega Alejandra, «ci vuole coraggio e anche umiltà, ma dopo tanti mesi senza lavoro i risparmi stanno finendo, bollette e spesa bisogna pagarle, così come le tasse. Ho pensato di lanciare un appello ai miei fan e alle persone che mi vogliono bene. Chiedo un contributo, quello che uno può darmi. E già sono arrivate tante piccole gocce. Mi piacerebbe che lo stesso facessero i miei colleghi, chi di questo lavoro vive e non sa quando potrà ricominciare, penso ai dj ma anche ai maestri di ballo, musicisti e tutto il mondo della notte. L’idea è di lanciare una catena di solidarietà, dove ognuno chiede un aiuto ai propri fan, a quelli che abbiamo fatto divertire e che vorremo tornare a far divertire».
Lady Vega non ha mai smesso di fare musica, partecipa a convention sui social, e domani sera rappresenterà l’Italia nella Olimpiada Salsera che si potrà seguire sul suo canale Facebook, e crea compilation su YouTube. L’Idea di dover pensare a un “piano B” si fa sempre più forte.
«Ho scelto di vivere facendo la dj professionista, è un lavoro che richiede dedizione, formazione e competenza» continua, «non voglio lasciarlo. Sto pensando di ricominciare a fare lezioni di spagnolo, ho insegnato all’università di Firenze e Verona. Sono consapevole che dovremmo convivere con questo virus ancora a lungo ma credo che se si seguono tutte le precauzioni e le misure di sicurezza tutti possiamo tornare a lavorare presto». —
