Ferrara. I bambini e quello sfogo perduto: c’erano le bocce, ora storie e film
FERRARA. L’argomento è delicato: un vaso di porcellana. E infatti gli interlocutori hanno passo felpato e parole misurate. Si parla di bambini, di educazione fisica da riprogrammate e declinare diversamente. Si pensa a muovere la mente, mentre il fisico rimane sedentario. L’attività atletica a scuola è salute, non “fare” muscoli. Materia complessa. Epperò, per un po’, quella che genericamente un tempo si chiamava “ginnastica” diventa attività passiva. Le palestre in pausa. «E pensare che, rispettando tutti i protocolli, qualcosa riuscivamo a fare comunque: per esempio giocare a bocce».
Fantasia
Molti insegnanti sussurrano: «Per i bambini l’attività ginnica a scuola era diventata l’unico sfogo, dopo ore e ore seduti con le mascherine. Era socialità». E adesso? Beh, adesso spazio alla fantasia. Come spiega Deanna Dallari che insegna a Ferrara: «Ci butteremo sui film che avranno tematiche sportive. Penso a biografie di atleti, storie particolari di grandi campioni. Poi organizzerò dibattiti in classe parlando di fair play e rispetto delle regole».
Stimoli
Stefano Colantoni è un esperto di tutorial e lezioni in smart working. C’è passato l’anno scorso, ora è pronto anche a spostare l’attività dalla palestra alla classe. «Useremo libri di testo, chiederò di sviluppare tesine. Certo, stiamo parlando di una materia “pratica” che si trasla difficilmente in pura teoria e dare stimoli ai giovani non sarà facile. Però gli alunni l’anno scorso sono stati bravi, lo saranno ancora. Ci rimetteremo tutti in gioco con altre soluzioni».
Opinioni
Indispensabile lo scambio di opinioni tra colleghi, mettere in circolo un’intuizione. «Con calma vedremo cosa fare - confida Francesco Brancaleoni, che insegna a Bondeno -; io poi la teoria l’ho sempre fatta. Di solito sviluppo temi quali la corretta postura, l’alimentazione. Parlo di regole di sport e vita. Il mio mestiere è educare i giovani. Certo, però, che il movimento è fondamentale ed i ragazzi ne fanno poco. Così anche meno. Però capisco il Governo: la tutela della salute è imprescindibile». —
Marco Nagliati
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