Actv e Vela, la cassa integrazione si farà, da oggi orari ridotti dei vaporetti
VENEZIA
Didattica a distanza, lavoro da casa, assenza di turisti e mini lockdown hanno provocato un’inevitabile riduzione del flusso sui mezzi di trasporto. Per questo l’azienda Avm in questi giorni sta incontrando i sindacati al fine di stabilire la modalità della cassa integrazione che comunque scatterà, sebbene in misura ampiamente ridotta rispetto alla prima quarantena.
Le ferie o la cassa integrazione incidono dal 7 al 10 per cento per i lavoratori del trasporto navigazione, del 5 per cento per quelli di terraferma e del 25 per cento (e non del 50 come era stata proposta dall’azienda) per i dipendenti di Vela.
Secondo l’azienda nelle ultime due settimane circa Vela ha registrato un calo di incassi del 70 per cento, con picchi anche dell’84 rispetto al 2019. Una situazione davvero preoccupante che non accenna a migliorare nelle prossime settimane. Questa volta i dipendenti di Avm e di Vela potranno scegliere su base volontaria se tramutare le ferie in cassa integrazione (dai due ai tre giorni al mese per i trasporti, il che equivale a circa 60 lavoratori in meno al giorno) e se implementare i part time verticali.
Oggi l’ultimo incontro con l’azienda per definire ogni aspetto in modo ufficiale e l’inizio della rimodulazione delle corse che si protrarrà almeno fino a quando saremo considerati zona gialla.
Oggi si comincia con i orari ridotti dei vaporetti, mentre a giorni cambieranno le corse in terraferma. Ovviamente si è scelto come criterio quello di concentrare il servizio nelle fasce più calde, mentre di diluirlo in quelle meno frequentate, in particolare nelle ore notturne dopo il coprifuoco dalle 22. Rimane il problema dei giorni festivi quando, per esempio quando c’è molto sole, c’è una tendenza a spostarsi, rendendo necessarie più corse.
«Le variabili che abbiamo concordato, ovvero la cassa integrazione, le ferie e il part time verticale volontari vanno a mitigare il provvedimento della cassa integrazione obbligatoria», spiegano Marino De Terlizzi della Cisl Trasporti e Francesco Sambo della Uil Trasporti che hanno partecipato agli incontri anche con le altre sigle sindacali, «Abbiamo puntato a dire che l’utenza che ha necessità dal litorale o dalla terraferma di prendere servizio alla mattina o alla sera deve essere garantiti».
Ovviamente se il Veneto passasse a un’altra fascia la situazione potrebbe cambiare in modo repentino. Intanto la Usb annuncia uno sciopero nazionale il 25 novembre insieme ai settori della sanità, della scuola e dei servizi educativi.
Gli orari precisi sono stati già messi sul sito della partecipata. Tra le rimodulazioni sono state soppresse le linee 10 (Lido – San Zaccaria) e 15 (San Marco Punta Sabbioni). La linea 1 rimane invariata. La linea 2 nella tratta Piazzale Roma – Rialto e viceversa è uguale fino alle 9, mentre dalle 9 alle 19 sarà ogni 24 minuti. Linea 3 effettuerà ogni 30 minuti corse a fasce orarie (mattina e tardo pomeriggio). La linea 6 da Piazzale Roma al Lido ogni 20 minuti a fasce orarie con un buco dalle 9 alle 12. La linea 17 ferry boat ultime corse Tronchetto Lido e viceversa alle 22. 30. Per la linea 20 una corsa all’ora.
Tra qualche giorno verrà rimodulato il servizio anche della terraferma seguendo il principio di garantire nelle fasce lavorative i trasporti e ridurli in quelle serali e notturne. Di sicuro aumenteranno le corse per la Fincantieri. Poi fino alle 9 l’orario rimarrà invariato con l’aggiunta di una ventina di corse sulle linee principali (4, 6, 2 e tram). Per il resto della giornata sulle linee principali si passa da sei a quattro corse all’ora (ogni 15 minuti e non più ogni 10), mentre dalle 19 alle 22 ogni 30 minuti e dopo le 22 non cambia. —
