George Eliot, nostalgia preraffaellita nella Firenze di fine ’400
Per dire quanto Flush – il cane di Elizabeth Barrett Browning, del quale sta scrivendo la biografia – fosse eccezionale, Virginia Woolf usa un paragone curioso: «Conosceva Firenze meglio di George Eliot». Flush, che mancava della parola, si orientava a Firenze «con la lingua, il naso, gli infinitamente sensibili polpastrelli delle dita dei piedi». Era irresistibile, scrivendo di quegli eminenti vittoriani che erano stati Elizabeth e Robert Browning, il richiamo a Firenze, loro città d’elezione e per i britannici, lungo … Continua
L'articolo George Eliot, nostalgia preraffaellita nella Firenze di fine ’400 proviene da il manifesto.