Yari Carrisi e Thea Mantra: «Il nostro amore non è un caso»
Ad Otranto ha appena finito di piovere, e le valli di ulivi intorno sono ancora più affascinanti. «La pioggia battente ha la sua bellezza, e poi quando il cielo si apre tutto cambia colore, è uno spettacolo», racconta dall’altro lato della cornetta Yari Carrisi. Quarantasette anni, figlio di Al Bano e Romina Power, nipote di Tyrone Power, cresciuto giramondo e libero da etichette. Chitarrista, autore di canzoni, con alle spalle decine di collaborazione, da Sean Lennon a Jovanotti. Seduta accanto a lui oggi c’è Thea Crudi, 32 anni, conosciuta come Thea Mantra, cantante olistica italo-finlandese, maestra di mantra e meditazione, appassionata di yoga. Si sono conosciuti lo scorso giugno, convivono e suonano insieme da allora. E a guardarli uno accanto all’altra è impossibile non fare paragoni, che loro – giustamente – non rifuggono. Finché Dpcm l’hanno permesso, Yari e Thea si sono esibiti insieme: lui chitarra, harmonium indiano e voce, lei harmonium, campane tibetane e voce. Il loro repertorio? Mantra dell’Himalaya e canzoni della cultura Peace Love Meditation, titolo del loro ultimo lavoro ancora in divenire. «Pace, amore e meditazione, vogliamo diffondere questo messaggio», spiega Yari. «Significa questo stare insieme, essere compagni di viaggio, condividere la stessa energia».
Come vi siete conosciuti?
Yari: «Quando ero in India, tra il 2018 e il 2019, avevo scritto un programma che si chiama Pellegrinaggi. A maggio avrei dovuto iniziare a girare la prima puntata, ma poi è arrivato il lockdown e tutto quello che purtroppo conosciamo. Così mi è venuto in mente di voler includere qualche artista italiano in questo progetto e navigando in rete ho trovato Thea, che all’epoca faceva ogni giorno un’ora di diretta. Ho aspettato che venisse per un concerto in Puglia e sono andato a sentirla con mia madre».
Thea: «Con quelle dirette volevo aiutare, in un periodo così complicato, me stessa e gli altri a non perdere la concentrazione e l’equilibrio. Così per un’ora al giorno praticavo in diretta yoga e mantra. Finita la quarantena, un mio amico mi aveva consigliato di contattare Romina Power per i miei concerti, io ci avevo provato ma non ero riuscita e alla fine avevo lasciato perdere. Il 24 giugno ero in Puglia e poco prima che iniziassi a suonare ho visto arrivare una macchina, e da quella macchina sono scesi Romina Power e Yari».
Tutto merito del caso, quindi?
T: «Il caso non esiste è questo il punto. Da lì io e Yari abbiamo iniziato a sentirci al telefono, prima per parlare del progetto e poi abbiamo capito che tra di noi c’era una sinergia speciale. Ci siamo chiesti “Vogliamo stare insieme?”. Entrambi abbiamo riposto sì. La seconda volta che mi è venuto a prendere, ho fatto il trasloco».
Se non è «caso», come lo chiamate?
Y: «India»
T: «Himalaya».
Y: «Quando incontri il compagno o la compagna giusta il primo desiderio è quello di vivere a 360 gradi la vita, condividere i progetti artistici e la quotidianità».
T: «In un’altra vita di certo eravamo qualcos’altro. Secondo lo yoga esiste la reincarnazione e da quando la pratico ho iniziato a ricostruire le mie vite precedenti. Questa sintonia con Yari mi ha solo confermato che la reincarnazione esiste».
I vostri sono «concerti spirituali». Cosa significa?
Y: «Quattro, cinque giorni dopo il trasferimento eravamo già sul palco a Ischia a fare il nostro primo concerto. Portiamo sul palco quello che abbiamo sempre avuto dentro, in noi non c’è niente di artefatto. Ma lo lascio raccontare a Thea, che dice sempre tutto quello che vorrei sentire».
T: «Usiamo suoni che vengono dall’antica filosofia indiana, i mantra, ossia la musica dello yoga. Una scienza libera da etichette religiose. Mantra viene dal sanscrito, sono suoni spirituali che liberano la mente e favoriscono la pace mentale. In questi mesi ci siamo esibiti in luoghi dalla forte energia spirituale, come alle Grotte di Castellana, è stata un’esperienza incredibile».
Prossimi progetti?
Y: «Finché non si potrà tornare dal vivo, faremo concerti online. Thea ha scritto un programma televisivo e un libro di cui io ho curato la prefazione (La Conoscenza Spirituale dello Yoga)».
T: «Stiamo creando una nuova opera sia musicale che scritta. Peace Love e Meditation, prenderà ispirazione da tutte le canzoni che sono state importanti secondo la filosofia indiana».
Ma c’è qualcosa in cui siete completamente diversi?
T: «Diciamo che vivere insieme 24 ore su 24 non è sempre facilissimo, entrambi poi eravamo abituati a viaggiare. Se non ci fosse il covid, a quest’ora saremmo in camper in giro per l’Italia e non solo. Un rapporto di coppia è come se fosse un grande specchio, una meditazione continua, e quando uno nota qualcosa dell’altro che può essere migliorato lo dice, con tanto amore».
Thea, la Puglia le piace?
«Io amo l’Adriatico, ho vissuto per lungo tempo tra Marche e la Romagna. Su questa costa sto benissimo, sento una grande energia, una forza interiore molto forte».
Y: «E comunque le piace anche il cibo…».
Yari, com’è stato crescere con due genitori come Al Bano e Romina?
«La cosa incredibile è che ovunque vada in Italia mi sento a casa, la gente mi accoglie sempre come fossi una di famiglia. E per questo posso solo ringraziare i miei genitori che hanno messo il cuore in tutto quello che hanno fatto. Da piccolo ho viaggiato tantissimo con loro, e gli sono grato anche per questo. Certo, la popolarità ha anche risvolti negativi, diciamo che li ho scoperti dopo il ’94».
Oggi, semplicemente guardandovi, è impossibile non fare paragoni.
Y: «Ci fa molto piacere, è un’ottima base per andare avanti».
T: «E poi non solo gli somigliamo, ma anche abbiamo il loro sostegno».
Y: «Quando ci paragonano, mi piace pensare agli Al Bano e Romina degli anni ’70, quelli della mia infanzia, prima di Felicità».
Thea, due così come «suoceri» la spaventano?
«Assolutamente no. Sono stata accolta, prima da Romina e poi da Al Bano, in un modo talmente caloroso che è stato come tornare a casa».