Lombardia e Piemonte verso la zona arancione: cosa può cambiare dal 27 novembre
Per avere una conferma bisognerà attendere fino al prossimo 27 novembre, data decisa dall’ordinanza firmata ieri dal Ministro della Salute Roberto Speranza per il mantenimento delle più rigide misure anti-contagi. La situazione della Lombardia e del Piemonte risulta infatti in miglioramento e, seppur ancora in zona rossa, i dati sarebbero già equiparabili a quelli delle regioni in fascia arancione.
LA SITUAZIONE CONTAGI
In Lombardia e Piemonte, negli ultimi giorni, si nota un rallentamento dell’epidemia e la situazione risulta in costante miglioramento, sia negli ospedali che sul territorio. In Lombardia, l’indice di contagio Rt è sceso a 1.15 nell’ultimo monitoraggio ed è calato anche il numero dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva. Stessa situazione in Piemonte, dove l’indice Rt, rispetto all’1.37 della settimana scorsa, è sceso ancora e si avvicina sensibilimente al valore 1.
Per un allentamento delle restrizioni non bastano tuttavia pochi giorni con dati in decrescita: per una riduzione delle misure anti-contagio è necessario verificare la costanza e il consolidamento dell’andamento calante osservando complessivamente i dati per tre settimane, per cui sarà necessario attendere ancora fino al prossimo 27 novembre.
Al momento, restano pertanto valide le strette misure di contenimento altamente restrittive adottate nelle ultime settimane: possibilità di spostarsi soltanto per motivi di lavoro, salute o per necessità presentando una autodichiarazione, chiusura delle attività di vendita al dettaglio tranne negozi alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai, parrucchieri e le altre attività elencate nell’ultimo dpcm. Bar e ristoranti potranno effettuare soltanto la vendita d’asporto o la consegna a domicilio, mentre nelle scuole le lezioni continueranno con la didattica a distanza a esclusione degli iscritti al nido, alla scuola dell’infanzia, alla primaria e al primo anno delle medie.
COSA CAMBIA IN ZONA ARANCIONE
Se i parametri continueranno a registrare questo miglioramento della situazione epidemiologica, a partire dal prossimo venerdì 27 novembre, La Lombardia e il Piemonte potrebbero passare da «zona Rossa» a «zona Arancione». Ciò comporterebbe alcuni cambiamenti rispetto alle misure attuali, adottate in origine perché ritenute regioni con uno scenario di massima gravità. Ecco nello specifico, cosa si può e non si può fare in un territorio di fascia arancione:
-sarà ugualmente vietato uscire dal proprio Comune, se non per motivi di lavoro, istruzione, salute o necessità, ma all’interno del suo territorio sarà possibile muoversi liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Dopo il limite del coprifuoco, è possibile uscire di casa soltanto per esigenze specifiche e muniti di autocertificazione.
-sul fronte scolastico, gli studenti di seconda e terza media possono tornare a seguire le lezioni in classe, salvo diversa indicazione dei governatori, mentre gli studenti delle scuole superiori proseguiranno con la didattica a distanza. Nelle università, le uniche attività che possono essere svolte in presenza sono quelle relative al primo anno dei corsi di studio e dei laboratori.
–in ambito commerciale, tutte le attività poranno riaprire nei giorni infrasettimanali senza limitazioni, mantenendo il consueto rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro, gli ingressi scaglionati e una frequante sanificazione del locale e degli spazi espositivi. Restanno invece chiusi nei giorni festivi e prefestivi i negozi all’interno dei centri commerciali, a esclusione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole. Non cambiano le regole per bar e ristoranti, ai quali resta consentito soltanto l’asporto e la consegna a domicilio, così come per le zone in fascia rossa.
– anche in zona arancione restano sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, a eccezione delle attività di riabilitazione e degli allenamenti degli atleti. È possibile allenarsi o svolgere attività fisica all’aperto individualmente. Confermata anche la chiusura dei musei e il divieto di organizzare eventi aperti al pubblico.
–è consentito frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti.
-in linea generale, resta consigliato il lavoro a distanza, quando possibile e si raccomanda fortemente di non invitare a casa propria persone non conviventi.