Franciacorta, tra passione e metodo
Una storia antica, una bellezza splendente ma discreta − come il carattere del luogo −, un sogno condiviso e un grande metodo: non solo classico, ma anche di vita. Questi sono i punti cardine che hanno trasformato la Franciacorta, zona raccolta tra le colline della provincia di Brescia, in un Eldorado noto nel mondo per il suo ambasciatore principale, l’omonimo spumante Metodo classico. Ma oltre al vino, in Franciacorta (il Consorzio ha compiuto 30 anni ma è terra enologica dal Medioevo) c’è molto di più, e non appena si tornerà a viaggiare in sicurezza sarà una straordinaria meta per un weekend sparkling e di relax. A cominciare da un tour lungo la Strada del Franciacorta, 90 km di scorci sorprendenti da percorrere, anche in bicicletta, facendo trekking o a cavallo, tra i filari delle vigne, i borghi antichi, castelli ben conservati come quelli di Bornato, Passirano o Gussago, o luoghi sacri come il Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo, per poi fermarsi nei pressi a contemplare il tramonto nella riserva naturale delle Torbiere del Sebino, dove sulle acque del lago si possono avvistare l’airone rosso e il falco di palude.
E soprattutto sarà un’occasione per visitare alcune delle oltre 130 aziende vinicole disseminate tra il lago d’Iseo, la Pianura Padana e le Prealpi, tutte diverse ma unite dallo scopo comune di produrre un grande vino preservando la biodiversità e valorizzando la produzione dei vigneti di Chardonnay e Pinot Noir e, in quantità minore, di Pinot bianco e dell’ultimo vitigno riscoperto negli ultimi anni, l’Erbamat (da poco entrato nel disciplinare della produzione).
Un eno-tour che può iniziare dall’azienza Guido Berlucchi a Borgonato, dove nel 1961 Franco Ziliani e Guido Berlucchi, inseguendo il sogno di creare un vino «spumeggiante» in una zona di vini fermi, crearono la prima etichetta di Metodo classico del territorio, per poi proseguire visitando un luogo incantato, Ca’ del Bosco a Erbusco, occasione ideale per gustare ottimi vini (come Annamaria Clementi, uno dei migliori spumanti d’Italia) e ammirare la grande collezione di opere contemporanee raccolte da Maurizio Zanella per creare un’armoniosa relazione tra arte, vino e natura. Spostandosi verso il lago d’Iseo, a Provaglio, merita una sosta − e una dettagliata degustazione− anche Barone Pizzini, l’azienda che ha prodotto il primo Franciacorta biologico.
Che si tratti di Millesimati o Riserve, di Nature o Rosé, oppure di Satèn, tipologia che prende il nome dal suo essere morbido e setoso, la freschezza e la sapidità di questi vini, che sprigionano sentori floreali e fruttati, note di lieviti e di agrumi, li rendono perfetti per essere abbinati a piatti speciali per la loro unicità e che prendono il nome dal paese d’origine, come la Tinca al forno di Clusane (due indirizzi sono il ristorante Punta da Dino e la Trattoria al Porto) o il celebre Manzo all’olio di Rovato, da provare alla Trattoria da Gina (a Rovato, appunto) o nel locale stellato di Stefano Cerveni, Due Colombe, a Borgonato.
Tra le eccellenze gastronomiche locali ci sono anche la Robiola bresciana, il Fatulì della Val Saviore, il Salame e le Sardine essiccate (sono agoni, in realtà, che rilucono sulle terrazze dove vengono lasciati al sole e al vento per circa un mese) di Monte Isola, al centro del lago d’Iseo, famoso nel mondo dal 2016 per l’installazione artistica The Floating Piers di Christo. Raggiungibile in barca dai porticcioli di vari paesi del lago, la piccola isola, dove si circola solo a piedi, in bici o con i mezzi pubblici, è luogo straordinario da visitare alla scoperta degli antichi borghi dei pescatori. È assolutamente consigliato salire sul punto più alto e panoramico per visitare l’antico Santuario della Madonna della Ceriola, risalente al XV secolo.
Per dormire gli indirizzi di luoghi suggestivi sono molti: l’agriturismo Le quattro Terre a Corte Franca, per esempio, o l’antica villa Sisters House a Bornato. E poi il Cappuccini Resort alle pendici del Monte Orfano, a Cologne, ricavato da un convento cinquecentesco, dove nelle sale, nei cortili e nel chiostro il tempo sembra essersi fermato.