G20: impegno dei leader a garantire il vaccino ai paesi poveri. Ipotesi cancellazione dei debiti per gli stati più deboli
Pandemia, vaccini e debiti. E’ il trinomio che tiene banco al G20 (virtuale) in Arabia Saudita. Secondo quanto si legge nella bozza del comunicato finale il G20, ossia il gruppo delle 20 più grandi economie del mondo, si impegna a finanziare un’equa distribuzione dei vaccini, delle cure e dei test per il Covid-19 in modo che i paesi più poveri non siano tagliati fuori. “Riconosciamo il ruolo di una immunizzazione ampia come un bene pubblico globale”, si legge nel documento. L’Unione Europea ha chiesto al G20 4,5 miliardi di dollari entro la fine dell’anno per fornire ai paesi più poveri medicinali e attrezzature utili a fronteggiare il Covid-19.
Appelli in tal senso si erano susseguiti nel corso della giornata di ieri. Il presidente cinese Xi Jinping ha invitato i membri del G20 a sostenere l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel coordinare l’allocazione delle risorse per assicurare una distribuzione equa ed efficiente dei vaccini contro la Covid-19 in tutto il mondo. L’imperativo deve essere garantire l’accesso alla diagnosi, alle terapie, e ai vaccini a tutta la comunità mondiale: per l’Italia sono beni pubblici globali, diritto di tutti e non privilegio di pochi. E’ questo il messaggio che, a quanto si è appreso, il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ha inviato ai suoi omologhi. “La Russia è pronta a fornire il suo vaccino sperimentale Sputnik V contro il Covid-19 ai Paesi che ne hanno bisogno”, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin nel corso di un vertice del G20 in teleconferenza. Lo riporta la Tass.
I leader del G20 hanno rimarcato come l’economia fosse in una fase di ripresa che però rimasta “irregolare, altamente incerta e soggetta a elevati rischi di ribasso” a causa della pandemia. Si sono quindi impegnati a continuare a utilizzare tutti gli strumenti politici disponibili per il tempo necessario a salvaguardare vite, posti di lavoro e redditi e hanno incoraggiato le banche i di sviluppo a rafforzare i loro sforzi per aiutare i paesi ad affrontare la crisi.
Per non annegare nei debiti – Come ricorda oggi Il Sole 24 Ore citando dati dell’Institute of international finance, il debito pubblico e privato a livello globale ha ormai toccato la cifra record di 272mila miliardi di dollari ossia quasi quattro volte il valore del Pil mondiale. Solo negli ultimi 9 mesi i debiti sono cresciuti di 15mila miliardi di dollari concentrandosi, in proporzione, nelle economie meno avanzate. Nel corso del vertice G20 si è quindi molto discusso anche di come reimpostare il rapporto tra debitori e creditori. I creditori privati sono stati invitati ad aderire alla moratoria sul servizio del debito, che il G20 vuole estendere fino alla metà del 2021 e possibilmente più a lungo. I leader hanno anche riconosciuto le sfide particolari affrontate dai paesi in Africa e dai piccoli stati insulari in via di sviluppo, aprendo la strada all’ipotesi di una cancellazione dei debiti contratti da questi paesi per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Il G20 ha anche affermato che perseguirà un modo per tassare giganti tecnologici internazionali come Google, Amazon, Facebook, Apple o Microsoft in modo che paghino la loro giusta quota di tasse. Dal primo dicembre, per effetto della programmata turnazione, toccherà all’Italia coordinare i lavori del gruppo delle 20 principali economie.
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