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Massa Fiscaglia, la donna dopo la rapina: «Voleva comprare una coperta e io mi sono fidata»

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MASSA FISCAGLIA. «Questi fiori non riesco a vederli, sono bellissimi ma la cartapesta forse non piace. Li ho fatti anche all’uncinetto però, così si possono attaccare alle borse oppure sulle giacche». Ascoltando le parole di Maria, che è un nome di fantasia, guardando la sua casa e i suoi occhi lucidi viene solo voglia di abbracciarla, di stringerla forte e dirle che i suoi lavori sono molto belli e che forse da adesso in poi per lei andrà meglio. Perché la sua vita è stata un inferno e i due rapinatori hanno approfittato nella maniera più bassa e meschina di una persona debole e sola, che vive con una pensione da 250 euro e tira avanti cercando di vendere qualcuno dei suoi centrini all’uncinetto.

IL RAGGIRO

«Ho messo in vendita su Facebook una delle coperte che faccio con le mie mani – racconta –, una delle più belle. Dopo qualche tempo uno dei due mi ha contattato, era molto gentile e buono con me. Siamo così diventati amici virtuali, abbiamo parlato e io, come una sciocca, gli ho dato fiducia. Mi ha offerto 600 euro per il copriletto, non mi sembrava vero». Complimenti, lusinghe e un’ottima proposta d’acquisto. «Alla fine mi ha detto che sarebbe venuta a prenderla, e io l’ho anche tutta sistemata e preparata – va avanti la donna –. Pensavo passasse di giorno ma invece mi ha detto che era impegnato a lavorare e che sarebbe arrivato in tarda serata».

IL TERRORE

Alle 23 «mi ha chiesto di scendere e io sono andata dalla parte dei garage. Era buio, molto buio. Da lontano ho notato che erano in due e quando sono arrivata vicino ho visto che avevano delle maschere così mi sono messa ridere perché ho pensato fosse uno scherzo e ho riso anche quando mi hanno puntato la mitraglietta e la pistola. Poi ho capito e mi sono terrorizzata». I due hanno detto a Maria di portarli nel suo appartamento. «Uno, quello più grosso, era anche gentile mentre l’altro proprio no. Gli ho dato i pochi soldi che avevo, che poi erano tutta la pensione e basta...io di oro non ne ho, non ho nemmeno un gioiello, non mi interessano e non ho mai avuto niente nella mia vita».

LA NOTTATA

E ancora, «hanno cercato ovunque, aperto tutto e lui, quello più grosso, ha anche cercato poi di rimettere posto. Io ero paralizzata, terrorizzata, ho passato il resto della notte a tremare come una foglia e solo il giorno dopo ho trovato la forza di andare dai carabinieri». Maria esce raramente, «mi portano il pacco qui a casa i servizi sociali, poi non vado tanto in giro. Voglio vederli di nuovo in faccia quei due, voglio che mi dicano cosa si prova a portare via 200 euro a una come me: mi sono fidata, ero felice perché avevano apprezzato il mio lavoro e invece...Però ecco, io devo dire grazie alla Polizia perché loro hanno creduto alle mie parole, mi hanno ascoltata e capita. Non solo li hanno beccati ma, almeno per una volta nella mia vita, ho trovato qualcuno che mi dato fiducia». —




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