Udinese, tattica e fisico. Gotti è sicuro: «Siamo pronti»
UDINE. Ha annunciato gli accorgimenti studiati per contrastare un Genoa che si aspetta agguerrito, ha annunciato l’impiego di Pereyra e commentato il ritorno di Mandragora a cui ha aggiunto il punto sui nazionali, ma soprattutto Luca Gotti ha ammesso che per l’Udinese è arrivato il momento di fare punti. «Quasi ogni volta ci troviamo a dire che la partita che stiamo per affrontare è di particolare importanza.
Di sicuro questa volta si affrontano due squadre che sono in ritardo in classifica e che hanno bisogno di punti». Eccola qui la dichiarazione portante dell’intervista rilasciata ieri dal tecnico al canale ufficiale della società.
Tuttavia, al di là delle evidenti necessità di classifica attuali, Gotti è andato doverosamente oltre, e mettendo il punto esclamativo sul lavoro svolto nelle due settimane di sosta che hanno fatto seguito al punto d'orgoglio colto a Reggio Emilia prima, ha voluto sottolineare la semina fatta in prospettiva di un buon raccolto.
«Il periodo di pausa è arrivato prima di un ciclo di quindici partite in sessanta giorni, nonostante una breve sosta natalizia dal 23 dicembre al 3 gennaio. Un calendario così serrato lasciava quindi queste due settimane come ultima possibilità per aumentare i carichi di lavoro, non solo dal punto di vista fisico, ma anche tecnico tattico. Abbiamo lavorato tanto».
Il riferimento alla tattica è volutamente fatto da Gotti, che poi sembra quasi voler togliere il velo annunciando il probabile 3-5-2 da utilizzare col Genoa, spiegandolo anche a fronte dell'assenza di Deulofeu, al quale si lega l’attesa svolta tattica col passaggio al 4-3-3 in futuro. «La nostra è una versatilità che ci appartiene sia per l’inizio della partita sia a gara in corso. Va detto che uno dei tasselli chiave, ovvero Deulofeu, non sarà presente perché sta per diventare padre ed è partito d’urgenza per la Spagna».
Al tecnico bianconero è stato chiesto anche un commento sul Genoa e la risposta che ne segue evidenzia la convinzione di venirne a capo.
«Troveremo un’avversaria agguerrita. Ma siamo pronti. Abbiamo preparato certi accorgimenti riguardo a determinati atteggiamenti che loro potrebbero avere in campo, ma nel corso di questa preparazione ci siamo preoccupati principalmente di noi stessi». Fino a quando poi non sono rientrati alla base i nazionali, che il tecnico ha giudicato così.
«Lasagna e Nestorovski molto bene sotto ogni punto di vista, Larsen è tornato con qualche giorno di anticipo ed è riuscito a lavorare un po’ di più con la squadra, mentre De Paul è arrivato da un viaggio intercontinentale che comporta sempre un riadattamento del fuso orario. È abituato, ma è normale che sia un po’ più stanco degli altri».
Gli ultimi commenti sui singoli sono per Pereyra («Ha dato buone risposte e non credo ci saranno problemi nello schierarlo dall’inizio») e Mandragora, tornato tra i convocati a cinque mesi dall’infortunio al crociato. «Fin dal percorso post operatorio ha lavorato per velocizzare i tempi di recupero, ha quel tipo di atteggiamento professionale da “super lavoro”. Torna a disposizione dopo tre settimane in gruppo e con carichi di lavoro come detto elevati. Dobbiamo essere bravi a creagli un percorso di rientro il più graduale possibile, magari a partire proprio da questa volta». —