Al-Annabi nuovo capo di Al-Qaeda del Nord Africa
Il terrorismo islamico di matrice qaidista si organizza anche nel nord Africa e punta sull'algerino al-Annabi.
Dopo la morte del sessantanovenne emiro di Al Qaeda, l'ex medico egiziano Ayman Al Zawahiri, scomparso per cause naturali qualche giorno fa, il cui successore potrebbe essere Said al Adel, un ex colonnello egiziano sessantenne, anche in Nord Africa c'è agitazione nelle file dell'organizzazione terroristica fondata da Osama Bin Laden.
Il gruppo di al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqim) ha scelto un nuovo leader per sostituire Abdelmalek Droukdel, ucciso lo scorso mese di giugno dalle forze speciali francesi. L'algerino Abu Obaida Yusuf al-Annabi, già capo del "Consiglio dei dignitari" dell'Aqim, è stato infatti nominato successore di Droukdel.
L'uomo, sulla lista nera dei "terroristi internazionali" degli Stati Uniti dal settembre 2015, è definito dal Dipartimento di Stato americano come pronto al terrorismo globale tanto che, in un video del 25 aprile 2013, ha invocato un conflitto armato contro gli interessi francesi in tutto il mondo, in risposta, in particolare, all'intervento francese in Mali. L'Aqim è emerso a partire dalla fine degli anni '90 del secolo scorso e, dal 2007, i suoi "combattenti", in particolare di nazionalità algerina, si sono impegnati ad essere fedeli alla rete del terrorismo internazionale al-Qaeda fondata da Osama bin Laden.
Il gruppo ha rivendicato numerosi attacchi a truppe militari e a convogli (o singoli) civili in tutta la regione del Sahel, compreso un attacco del 2016 a un hotel-ristorante di lusso del Burkina Faso che ha provocato l'uccisione di circa trenta persone, principalmente d'origine europea.
La Francia cerca di fronteggiare questo gruppo terroristico da anni ed attualmente ha dispiegato più di cinque mila suoi soldati anti jihadisti nel Sahel.
Molti temono che la scelta di Abu Obaida Yusuf al-Annabi come nuova guida di al-Qaeda nel Maghreb islamico possa provocare una recrudescenza dei fenomeni terroristici nel nord Africa e, probabilmente, due altri preoccupanti scenari: l'arrivo di nuovi terroristi attraverso le rotte dei migranti che, in larga parte, arrivano sul territorio italiano, e la ripresa degli attentati di matrice qaedista in territori del sud Europa che hanno a che fare con interessi politici, economici o sociali, dei francesi.
C'è da scommettere anche che i terroristi maghrebini di Al Qaeda continueranno a combattere la Jihad sui nuovi mezzi di comunicazione, per continuare a diffondere il terrore islamico sui vari mass media.