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Ivrea, i cent’anni di Catterina al tempo del Covid con feste piccole e online

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IVREA. È nata a Ivrea il 20 novembre 1920 Catterina Perino Calloni e, a cento anni esatti di distanza, festeggerà oggi il suo secolo di vita, compleanno al quale è arrivata in una forma e una lucidità strepitose.

Questo periodo così particolare, che vede tutti costretti a rimanere in casa propria e a mantenere il cosiddetto distanziamento sociale, ha impedito ai familiari di organizzare il pranzo che avevano in mente per celebrare l’importante traguardo come avrebbe meritato, ma la speranza è che, al più presto, si possa recuperare e ritrovarsi per un brindisi corale.

«Proprio per tutelare la salute di nostra madre – spiega la figlia, Mariangela Calloni - mia sorella ed io abbiamo preferito evitarle il rischio di una riunione anche minima e abbiamo programmato un festeggiamento differenziato: mia sorella è stata con lei la scorsa domenica, mia cognata sarà con lei oggi, venerdì, mentre domenica prossima, dopodomani, sarò io a recarle i miei auguri e il pensiero di mio figlio Elvio, di sua moglie e del loro figlio Tommaso, nato nel 2013. Mio nipote Paolo, invece, chiamerà la nonna da Sydney, in Australia, dove si è sposato lo scorso anno e a dicembre diventerà padre di una bambina».

Catterina Perino è nata a Ivrea così come la sorella, Francesca, prematuramente scomparsa nel 1964, mentre i genitori, Teresa Chiabotto, nata nel 1891, e Modesto Perino, classe 1887, erano originari, rispettivamente, di Borgaro e di Caselle.

«I nonni – ricorda Mariangela Calloni – si sposarono nel 1915 e, con la dote, acquistarono la licenza della salumeria che, nello stesso anno, aprirono a Ivrea, cittadina ridente e fiorente, in via Arduino, all’angolo con via dell’Ospedale. Un negozio presto rinomato e che, nel 1940, qualche mese dopo la morte del nonno, fu ceduto alla famiglia Serena. Mia madre si sposò quattro anni dopo, nel 1944, e si stabilì a Inveruno, dove viveva il marito e dove nacquero i loro tre figli, mio fratello Gian Gaetano, mia sorella Maritè ed io. Nel 1955 tornammo a vivere a Ivrea e mia madre trovò lavoro come impiegata alle Assicurazioni Casonato, prima, e all’assicurazione La Piemontese, del cavalier Ugo Giannone, in corso Cavour, poi, dove rimase fino al 1986, anno in cui andò in pensione».

Da allora, Catterina Perino si è dedicata alle sue grandi passioni, la montagna e i viaggi (l’ultima crociera risale a quando era novantenne) e al passatempo preferito, la lettura. Ancora oggi, ogni giorno, si dedica con attenzione a una approfondita lettura dei giornali, amando molto essere informata di tutto quanto accade attorno a sé e nel mondo. Ha sempre manifestato molto interesse, inoltre, per conferenze e mostre.

«Mia madre mantiene tuttora intatto il carattere forte che l’ha sempre contraddistinta - sottolinea la figlia Mariangela -. Continua a vivere per conto proprio, gelosa della propria indipendenza, e in buona autonomia e solo dallo scorso anno ha accettato un aiuto in casa».

La sua, in effetti, è una tempra che il trascorrere degli anni pare essersi limitato a sfiorare, senza minimamente intaccarla e anche il sindaco, Stefano Sertoli, a nome dell’amministrazione e della Città, le ha fatto pervenire un omaggio e l’augurio di mantenersi così ancora a lungo. —

FRANCO FARNÈ




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