Cosa significa essere sexy per un uomo? Da 35 anni la rivista a stelle e strisce People cerca di capirlo, schiaffando in copertina un personaggio che riesca ad incarnare questo concetto assai sfuggente e opinabile. Per la cronaca, il primo a essere eletto fu Mel Gibson nel 1985, mentre l'ultimo, appena incoronato, è Michael B. Jordan.
Un riconoscimento planetario che ha a che fare non solo con la bellezza, ma contingentemente anche con successo e carisma, e che ha visto nei decenni una lista variegata di uomini anche molto diversi tra loro. Icone che in qualche modo condensano lo zeitgeist estetico del periodo in cui vivono, l'espressione imperante della mascolinità del momento. Scorrendo le varie personalità incoronate dal settimanale con lo scettro del SMA, si possono individuare tipologie molto diverse tra loro. Per età, con il vincitore più giovane assegnato nel 1988 all'indimenticato John F. Kennedy Jr. e quello più agée insignito all'appena scomparso Sean Connery nel 1989, ma anche per il ruolo. Se la maggior parte prevedibilmente sono attori, nella cricca troviamo anche sportivi, musicisti e personaggi del jet-set. Anche l'aspetto fisico è parecchio variegato, con varianti molto lontane tra loro: c'è il fascino da pirata di Johnny Depp, quello sornione di Richard Gere, quello bello e impossibile di Brad Pitt (tutti eletti per ben 2 volte n.d.r). Americani in primis, ma anche neozelandesi, britannici, canadesi. Complice l'elezione a Presidente di Obama prima e il movimento #blacklivesmatter poi, anche la quota razziale degli afroamericani è diventata giustamente più rappresentata, con un'infilata che vede, dopo il primo timido tentativo di eleggere Denzel Washington nel 1996, un trittico di persone di colore sul podio negli ultimi 3 anni. Ma cosa accomuna allora tutti i Sexiest Man Alive consacrati uno dopo l'altro? Come ci si può far ispirare da loro? Se nei primi anni lo stereotipo era quello dei protagonisti dei blockbusters, con celebrity del calibro di Tom Cruise e Harrison Ford, perfetti da appendere sui poster e strettamente legati ai personaggi culto che interpretavano sul grande schermo (vedi Maverick di Top Gun e Indiana Jones), con il passare del tempo le scelte sono virate su uomini più raggiungibili, quasi rassicuranti, con caratteristiche più composite e cosmopolite. La forza fisica non è più pura esibizione muscolare, è un benessere che deriva dal prendersi cura di sé senza ossessionarsi. Tutti sono sicuramente fit, ma ciascuno a modo proprio: se da una parte ci sono i classici maschi statuari come Chris Hemsworth con le sembianze del surfista australiano e Matthew McConaughey con l'attitudine del cowboy, dall'altra ci sono alternative più contemporanee, come Adam Levine dei Maroon Five, asciuttissimo e tatuato, Channing Tatum, che mescola il corpo da ballerino a quello da marine, David Beckham, metrosexual per antonomasia, e Idris Elba, spilungone e brizzolato.
Il modo di porsi non è più quello della celebrità quasi divina, ma è accattivante e simpatico, con sorrisi aperti e battute pronte. Un atteggiamento che presuppone gentilezza, generosità, umiltà e anche uno spiccato interesse per il mondo circostante, oltre che della propria sfera personale. Tutti gli ultimi eletti sono quasi sempre all'apice della loro carriera, è vero, ma hanno anche diversi interessi oltre quello primario per cui sono sono diventati famosi: hanno senso per la famiglia (Michael B.Jordan ha dedicato il premio alla nonna, John Legend alla moglie e così via), si battono per la salvaguardia dell'ambiente, si appassionano di tante cose oltre al loro lavoro. Anche lo stile con cui si pongono è diventato più alla mano, elegante e curato, ma senza eccessi, personale, ma mai da personaggio. Sono tutti uomini sicuri di sé tanto da avere il coraggio di mostrare le proprie debolezze e non prendere troppo sul serio un premio come quello di essere l'uomo vivente più sexy del mondo.
LEGGI ANCHE:
Michael B. Jordan è l'uomo più sexy del 2020