Vigevano, torna l'incubo nelle case di riposo: una vittima al De Rodolfi
VIGEVANO. È morta una delle ospiti della casa di riposo De Rodolfi di Vigevano. Si tratta del primo decesso in una casa di riposo durante la seconda ondata, dopo la tragedia della casa albergo delle suore pianzoline di Mortara, dove sono morte 13 delle 55 ospiti.
Quadro clinico complesso. «La signora era già stata ricoverata in ospedale diverse volte nei mesi scorsi, perché aveva un quadro clinico piuttosto complesso - spiega Andrea Deplano, direttore dell’Asmv, la società partecipata che gestisce il De Rodolfi -. Con il Covid-19 la sua situazione è peggiorata e, purtroppo, mercoledì si è spenta. Degli altri 15 ospiti contagiati, uno solo è ricoverato in ospedale, gli altri sono tutti in una struttura dedicata all’interno della Rsa, e la maggior parte di loro è asintomatica».
Il focolaio all’interno della casa di riposo di via Bramante 4 è stato scoperto lo scorso week end, quando due operatori sono risultati positivi al tampone. Da lì era partito lo screening su ospiti e personale, evidenziando dapprima 20, poi 22 contagi.
Le misure adottate dalla Rsa. «Un solo ospite è ricoverato in terapia intensiva e qui in istituto abbiamo creato due reparti di isolamento, mettendo in atto tutte le azioni di quarantena, come la disinfezione della camera del paziente, l’uso di stoviglie dedicate per i contagiati, separando i percorsi di approvvigionamenti merci - spiega Deplano -. Quanto al personale, abbiamo fatto sì che ci siano operatori dedicati solo a quel nucleo, tutti dotati dei dispositivi di protezione individuale. Dei 15 ospiti positivi, solo tre sono sottoposti a terapia nel nostro istituto, tutti gli altri, lo ripeto, sono asintomatici e hanno una saturazione in linea con quella normalmente registrata per le loro patologie pregresse».
Il secondo tampone. «Venerdì 20 novembre li abbiamo sottoposti al secondo tampone. Continueremo a fare i test anche nei prossimi giorni per capire come si sta evolvendo il contagio, così da intercettare i cosiddetti “negativizzati” - spiega Deplano -. Ovviamente lo stesso discorso, e quindi trattamento, riguarda anche il personale. Io non posso che esprimermi positivamente in merito al servizio di sorveglianza socio sanitaria dell’Ats: sono sempre presenti e pronti a intervenire, che sia un giorno festivo o feriale».
La casa di riposo di via Bramante 4 è stata una delle pochissime strutture che, fino alla settimana scorsa, era riuscita a tenere il Covid 19 al di fuori delle proprie mura. A maggio tutti i tamponi eseguiti sugli ospiti dell’Rsa erano risultati negativi. «Noi abbiamo attraversato tutta la prima ondata senza alcun contagio - conclude Deplano -. Per avere una sicurezza maggiore, non solo abbiamo fatto il tampone a tutti, ospiti e operatori, ma abbiamo disposto anche il test sierologico, per andare a ritroso per vedere se mai nessuno lo avesse preso. E anche qui la risposta è una sola: nessun caso di Covid-19».