Scoperti dall’autista 11 profughi stipati nel rimorchio del Tir
STRADELLA. Undici profughi in fuga, alcuni poco più che ragazzini, erano stipati nel cassone merci di un camion fermo all’autogrill di Stradella sulla corsia sud dell’autostrada A21 Torino-Picenza. Sono stati scoperti dagli agenti della polizia stradale di Alessandria San Michele che li hanno poi accompagnati in questura a Pavia dove sono stati fotosegnalati.
I due minori, entrambi 17enni originari del Bangladesh, sono stati poi ospitati in una comunità di Pavia. Gli altri, tutti maggiorenni provenienti dal Malì, sono stati affidati ad altre strutture in attesa di esaminare le loro posizioni.
Il camionista, un cittadino bulgaro, per ora non è stato indagato perchè ha spiegato che solo all’arrivo a Stradella si era accorto che i clandestini erano dentro il rimorchio. In ogni caso è stato identificato e la sua posizione non è stata chiarita con certezza. Il camion arrivava dalla Francia e non è da escludere che i profughi abbiano sbagliato corsia dell’autostrada come era già avvenuto in altre occasioni.
E’ successo venerdì pomeriggio all’autogrill di Stradella. Il camion, che trasportava merce, è arrivato da Genova diretto verso il sud. Il camionista si è fermato per una breve sosta di un caffè quando ha visto delle mani che sporgevano dal rimorchio. L’uomo si è spaventato ed ha spalancato il portellone: ha visto che dentro c’erano i profughi stipato uno sopra all’altro. Sono state chiamate le pattuglie della polizia stradale e, in rinforzo agli agenti di San Michele competenti sulla Torino Piacenza, sono arrivati anche i colleghi del distaccamento di Stradella. I profughi sono stati caricati sui furgoni della polizia e trasferiti in questura a Pavia. Qui sono stati fotosegnalati e identificati. Adesso le loro posizioni dovranno essere esaminate. Il camionista è stato interrogato e ha spiegato che quegli uomini sono saliti di nascosto sul rimorchio. «Alla partenza non mi sono accorto di nulla», ha detto agli uomini della polizia stradale di San Michele. —