Modena «Amianto alla Madonnina nelle vie Biondo e Tabacchi»
«Alla Madonnina c’è un problema con l’amianto». Il comitato Respiriamo aria pulita Modena alza la voce, segnalando un duplice quesito e affidandosi all’Osservatorio nazionale amianto per risolverlo. Al centro della protesta due edifici del quartiere: uno è l’ex punto vendita Trony di via Tabacchi, mentre l’altro è un edificio industriale di via Nicolò Biondo, alle spalle della Fratellanza. Il comitato di Carpi ne ha segnalato i rispettivi stati lo scorso 29 dicembre. Due i destinatari: l’ufficio Ambiente del Comune e il dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl. Tali edifici per l’Osservatorio amianto sono «inclusi in un contesto residenziale ad alta densità abitativa, insistenti nel raggio di trecento metri con cinque edifici scolastici di vario ordine e grado, oltre a numerosi punti di aggregazione della popolazione più sensibile».
In entrambi i casi, il comitato indica la presenza di «coperture in presumibile cemento-amianto». Inoltre, ravvisa gli effetti delle grandinate del 2019. L’Osservatorio mostra le riprese dall’alto e le immagini da terra, richiedendo interventi per bonificare le due aree. La prima (l’ex punto vendita) è indicata come «in stato di completo abbandono». Di conseguenza, il comitato avanza le sue richieste: «Vista la vetustà dei materiali, il contesto residenziale e lo stato di abbandono, gli enti competenti devono vigilare con particolare attenzione sullo stato delle coperture - la richiesta - adottando una politica di rigore contro la permanenza di manufatti pericolosi per la salute. Invitiamo la proprietà ad usufruire delle formule incentivanti messe a disposizione dalla Regione Emilia Romagna e dal ministero dell’Ambiente per bonificare il prima possibile l’area dalla presenza delle fibre killer, mettendo al centro la sicurezza della salute pubblica». La verifica e la messa in sicurezza rientrano tra le richieste avanzate agli enti per l’edificio di via Biondo. «Invitiamo la proprietà a valutare l’utilizzo dei fondi regionali e statali stanziati per la bonifica dell’amianto - conclude l’appello - per procedere in tempi brevi alla bonifica integrale del sito. Abbiamo chiesto il sostegno dell’Osservatorio per rafforzare la nostra azione», sottolinea il legale Chiara Costetti, avvocato di Respiriamo aria pulita. —
G.F.
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