Comacchio, picco di contagi: «Tutta colpa dei vacanzieri»
COMACCHIO. Il 23 dicembre del 2020 nel comune di Comacchio le persone positive al Covid erano 4 e 96 quelle in isolamento domiciliare. Ieri il bollettino parlava di 35 persone positive e 337 cittadini posti in isolamento domiciliare. Una curva che ha iniziato a crescere in maniera esponenziale durante le vacanze di Natale, con 15 positivi e 103 persone in isolamento il 24 e 18 positivi e 249 persone in isolamento domiciliare il 29. Ben 241 in isolamento e 31 positivi in più in soli tredici giorni. «Ho chiesto una relazione all’Ausl – dice il sindaco Pierluigi Negri – e domani (oggi, ndr) ci sarà una videoconferenza con il prefetto che ha convocato il tavolo per la sicurezza. Se sono preoccupato? Sì, l’andamento generale non è dei migliori ma siamo più o meno in medi con le altre realtà. La verità è ci siamo ben difesi nei mesi scorsi».
LE PERPLESSITA'
A Comacchio «abbiamo al momento 280 casi tra asintomatici e sintomatici, ma il nostro è un comune enorme e l’età media è di 50 anni - va avanti il sindaco -. Non sono quindi studenti, ragazzi o gente che può stare fuori dai bar, per dire». Non c’è molto da girarci intorno: ancora una volta il dito viene puntato su coloro che arrivano da fuori, che hanno le seconde case o i parenti al mare ed hanno deciso di passare le ferie provando a respirare un po’ d’aria pulita lontano dalle città. Le Regioni hanno chiuso il 21, chi si è mosso lo ha fatto qualche giorno prima. E i conti tornano.
«Rispetto agli altri anni ci sono tanti appartamenti aperti – dicono da una nota agenzia immobiliare –. Basti vedere la quantità di spazzatura che c’è in giro per capire i movimenti, e non è una battuta». I contagi salgono così come la rabbia dei titolari dei bar e dei ristoranti. «Noi siamo chiusi da giorni – spiegano esasperati i titolari di una pasticceria in centro a Comacchio –, abbiamo fatto un po’ di asporto ma alla fine non conviene. Domenica sulla spiaggia c’era tanta di quella gente che sembrava d’essere in maggio...e il problema siamo noi? Per non parlare dei supermercati».
I DIVIETI
E a quanto pare nel mirino ci sarebbe anche un bar molto conosciuto che rispetta sì il regolamento ma che vede all’esterno decine di persone a chiacchierare e fumare come se nulla fosse. «No, non si può andare in spiaggia e non si può nemmeno stare davanti agli esercizi commerciali – ribadisce Negri –. Noi i controlli li facciamo». E si spinge oltre, il sindaco: «Non sono i comacchiesi e lo posso dire tranquillamente perché noi siamo sempre qui e i contagi erano rimasti bassi. I miei cittadini rispettano le regole. Il punto è chi arriva e pensa di poter fare quello che vuole lontano da casa sua. Restaurano casa e lasciano i mobili in giro, passeggiano come se nulla fosse con le mascherine abbassate e si sentono in zona franca. Facendo poi diventare noi zona rossa». —
Annarita Bova
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