La figlia frequenta un ragazzo, il padre l’aggredisce a morsi
MEDOLE. Ha voluto mettere le mani avanti, e rendere chiaro chi comanda. Lui, padre padrone, indiscusso giudice e censore di tutta la famiglia. Un re che non può sopportare che la figlia, appena diventata maggiorenne, alzi la testa e osi addirittura frequentare un ragazzo, italiano perdipiù, lontano anni luce dalla mentalità della rigidissima comunità indiana. Un atto gravissimo, che impone una punizione immediata. Così, furioso e alterato dall’alcol, nell’appartamento di Medole dove la famiglia vive da molti anni, l’ha aggredita e le ha morsicato le guance.
Né lei, né la madre, né i fratelli hanno chiamato aiuto, terrorizzati dalla prevedibile reazione dell’uomo. È stato lui, tuttavia, a chiamare i carabinieri, perché, ubriaco marcio, dopo averla aggredita, barcollando aveva sbattuto la testa contro una catasta di legna. Il dolore e il sangue lo hanno confuso e si è tirato la zappa sui piedi. I militari si sono trovati davanti la ragazza sanguinante, e hanno chiamato subito l’ambulanza. Per l’uomo, 55enne, soltanto una lieve lesione.
Sono bastate poche domande a vincere la reticenza della 19enne, che terrorizzata, ha ammesso che il padre voleva sfigurarla. Da qualche mese lei frequenta un ragazzo di Suzzara conosciuto su Facebook, che ha avuto addirittura l’ardire di andarla a trovare. Un affronto insanabile, per il padre, contrario, per usare un eufemismo, a frequentazioni della figlia con ragazzi non indiani. Da qui i morsi. La ragazza non ha voluto denunciare il padre, ma i carabinieri hanno proceduto ugualmente. Scattato il codice rosso, è partita la denuncia alla Procura.