Viale monumentale e parco archeologico per collegare il Porto vecchio al centro di Trieste
TRIESTE Un viale monumentale, un percorso pedonale da Barcola al centro, cinque edifici fatiscenti da recuperare. Se il Recovery Fund dovesse infine aprire il cassetto dei sogni del Comune per il Porto vecchio, agli uffici dell’ente non mancheranno certo progetti da fare.
La relazione inviata a Roma dal Comune, contenente sette proposte per un totale di 67 milioni, deve aver convinto gli uffici del ministero della Cultura: come anticipato su queste pagine, il Porto vecchio figura al secondo posto dei nove interventi su «grandi attrattori» turistici e culturali inseriti dal Mibact tra le richieste del governo per il Recovery Fund. Il testo, se approvato, destinerà alla voce nel suo complesso 890 milioni, anche se è ancora ignota l’entità del riparto triestino e in che misura vada a esaudire le richieste.
A quale punto di elaborazione sono le sette proposte che l’ente ha inviato al Ministero? La relazione, spiega il direttore dipartimentale Giulio Bernetti, si basa su altrettanti studi di fattibilità prodotti dagli uffici, che dello sviluppo dell’area si occupano ormai da diversi anni. Se il finanziamento dovesse venir stanziato, conferma Bernetti, si farebbe sentire il problema di carenza di personale in fase di progettazione, antico cruccio degli enti.
Veniamo alle proposte nel dettaglio. La relazione parla di un “Viale monumentale” (19 milioni): collegherebbe Magazzino 26 a piazza Duca degli Abruzzi, creando una nuova arteria cittadina e urbanizzando di fatto buona parte del Porto vecchio: «Una parte minoritaria del percorso sarà riservata alla carreggiata stradale - scrivono gli uffici - mentre la maggior parte della sezione degli edifici sarà dedicata a un percorso pedonale». Sono previsti spazi verdi, ma il viale non sarà alberato, precisa Bernetti, per tutelare la visibilità del Faro della vittoria e del castello di San Giusto ai due estremi dell’asse stradale.
Vale invece 21 milioni il “Parco lineare verde di archeologia industriale dal Terrapieno di Barcola al centro storico”. Cos’è? Un lungo parco «pedonale e ciclabile - si legge - che ospiterà aree verdi diversificate a seconda della specifica vocazione della zona (laboratorio didattico/scientifico, area di sosta pedonale, area sportiva) e della destinazione d’uso degli edifici presenti». La parte nord del parco avrà una destinazione sportiva, mentre la parte sud, più “urbana”, sarà decorata con elementi storici del porto («bitte, particolari di meccanismi di sollevamento, trasporto merci, statue eccetera»).
La relazione elenca poi cinque strutture da restaurare (per il magazzino 20 vedi a destra). Son previsti lavori da 3 milioni per il magazzino 19, l’ultimo palazzo prima della curva dopo il rettilineo, entrando nello scalo da sud: «Le facciate esterne risultano fortemente ammalorate così come i serramenti e tutti gli elementi costruttivi metallici». Altri tre milioni vanno ai varchi monumentali vicino a piazza Libertà: «Il progetto prevede l’esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria e restauro della quanta architettonica, volti a ripristinarne l’aspetto originario». Prevista anche l’illuminazione decorativa. Due milioni servono invece all’ex locanda Zaninovich, edificio novecentesco di valore, già colpito da un incendio nel dicembre passato. Previsto anche il recupero del verde circostante. Sono 5 infine i milioni chiesti per l’ex rimessa locomotive, l’ultimo deposito ferroviario asburgico rimasto a Trieste. —