In 1200 chiedono sia fatta giustizia per il brutale pestaggio dell’asinella Bora
L’asinella Bora, vittima di un brutale pestaggio nell’azienda agricola Le trenta mule di San Canzian d’Isonzo tra il 12 il 13 dicembre, si è alzata per la prima volta da sola domenica. Nelle tre settimane trascorse dall’aggressione, sulla quale i Carabinieri di San Canzian stanno ancora indagando per tentare di individuare i responsabili, l’asina è stata sottoposta a cure continue dai titolari dell’azienda agricola e futura fattoria didattica, Jessica Sponton e Bruno Tirel, che al loro fianco hanno trovato non solo la veterinaria Francesca Costa, ma anche molti sancanzianesi, e non solo. «In queste settimane Ernesto Bonazza è venuto anche tre volte al giorno con il trattore per mettere in piedi Bora usando delle imbracature – spiega Bruno Tirel –. Un’operazione che negli ultimi giorni sono riuscito a fare grazie all’aiuto di altre due persone. Averla vista alzarsi da sola è stata una gioia enorme».
Nei giorni immediatamente successivi all’aggressione attorno a Bora è stata installato un gazebo per metterla al riparo dalla pioggia e sono state impiegate lampade riscaldanti per favorire la ripresa. «Il Comune, grazie all’interessamento del sindaco Claudio Fratta, ci ha prestato delle transenne per creare un recinto interno», aggiunge Tirel, sottolineando la solidarietà ricevuta da esercenti del paese, che hanno donato carote e pane, e singoli cittadini. In tanti hanno contribuito effettuando anche una piccola donazione sul conto corrente aperto alla Bcc di Fiumicello per raccogliere i fondi necessari a coprire le spese sostenute per curare l’animale. Bora è stata sottoposta anche a nuove radiografie da parte del veterinario Paolo Lanzi di Trieste a riprova dei traumi subiti (delle microfratture) e che sono state quindi trasmesse anche ai Carabinieri.
A chiedere di individuare e punire i responsabili dell’aggressione, entrati indisturbati da un accesso laterale alla proprietà, affacciata sull’ex Strada provinciale 2, a due passi dal centro del paese, ci sono ora anche le quasi 1. 200 persone che hanno firmato la petizione lanciata sulla piattaforma Change. org. «Non conosciamo la persona che ha avviato l’iniziativa – afferma Tirel –. Quello che continuo ad augurarmi è che se qualcuno ha visto o sentito qualcosa lo segnali, anche in forma anonima, alle forze dell’ordine. Un gesto del genere, per il quale non ci sono parole, non può rimanere senza conseguenze». Intanto, Bora in queste settimane non è rimasta pressoché mai sola, nemmeno di notte. Jessica Sponton, Bruno Tirel e la loro bimba hanno trascorso con l’asina la sera della vigilia di Natale ed hanno accolto l’arrivo del nuovo anno a fianco dell’asina di 8 anni, che al momento dell’aggressione si trovava in un recinto assieme ad Aida, la piccola che ha dato alla luce a giugno del 2020. «Ora speriamo che le condizioni di Bora continuino a migliorare e che quanti hanno espresso il desiderio di incontrarla possano farlo tra qualche mese, in primavera», aggiunge Bruno Tirel. Per essere aggiornati sulla salute di Bora e sulle iniziative avviate per aiutarla basta ora si può consultare la pagina Facebook “Io sto con Bora” , creata a fronte della forte reazione di attenzione e solidarietà seguita al brutto fatto di metà dicembre. –
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