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Январь
2021

Dal Covid-19 alla speranza, Maria è la prima vaccinata nelle case di riposo in Friuli: "Male? Ma no, si sopporta!"

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PORDENONE. «Male? Ma no, si può sopportare tutto!». Maria Panontin, 98 anni, ospite del reparto Duomo, nucleo non autosufficienti con buone funzionalità, è stata la prima vaccinata del Friuli Venezia Giulia, martedì mattina, 5 gennaio, a Casa Serena, a Pordenone. Dopo di lei, in tre ore, sono stati vaccinati in 168, pari all’80 per cento degli ospiti della struttura Covid free.
 
La campagna, dunque, è partita da quella struttura che, «contiamo di riaprire a febbraio». Ogni giorno sempre più ospiti chiedono al direttore Giovanni Di Prima: «Quando potremo tornare ad uscire? Quando potremo rivedere i nostri cari?». Rispetto al giorno prima, l’ottimismo del manager è concreto: «Purtroppo le strutture per anziani erano diventate una sorta di prigione e noi i carcerieri. Ma l’abbiamo fatto per la loro e la salute degli operatori. Finalmente ho potuto guardare negli occhi gli anziani e dire con serenità che il giorno della libertà, grazie al vaccino, è molto vicino».
 
Maria Panontin, dunque, è stata la prima a sottoporsi al vaccino: la responsabile della struttura Alice Callegaro le ha donato una primula, simbolo della campagna di speranza. Via via, in 168 sono stati vaccinati da Antonio Gabrielli del dipartimento di assistenza primaria, dalla dottoressa Conte, dal dottor Passanisi del Distretto e dal direttore sanitario Chittaro. Gli ospiti, attendendo il loro turno in camera, hanno salutato il personale medico con un applauso e hanno donato due mazzi di rose alle infermiere del distretto.

La vaccinazione ha coperto l’80 per cento degli ospiti: una piccola parte è esclusa a causa di patologie incompatibili, il secondo giro è in programma la prossima settimana quando, grazie al decreto legge uscito ieri, è stato superato l’ostacolo del consenso informato con certificazione del medico e via libera del giudice.
 
«Finalmente vediamo una porta aperta nel lungo tunnel: speriamo di far rientrare presto i familiari, che possano riabbracciare i loro cari», guarda avanti Di Prima. Sinora le visite erano consentite attraverso il vetro protetto e il microfono: «Abbiamo anche i manicotti in silicone, ma sono sempre soluzioni artificiali». Anche il 70 per cento di operatori oss e infermieri si è prenotato per la vaccinazione, la prossima settimana: «È stato creato un ottimo cordone di sicurezza». Il presidente della Asp Umberto I, Antonino Di Pietro, ha inteso ringraziare il Dipartimento di assistenza primaria e il distretto sanitario per «la solerzia della campagna vaccinale in Casa Serena».
 
Subito dopo, una equipe di otto professionisti dell’Asfo ha somministrato le prime trenta dosi di vaccino agli anziani della casa di riposo di Cordenons diretta da Valentina Battiston. Seguiranno le vaccinazioni degli anziani non in grado di esprimere il proprio consenso e privi di amministratore di sostegno. I 14 ospiti che a novembre avevano contratto il virus saranno vaccinati più avanti.
 
Quella di Cordenons è la seconda casa di riposo in regione dove è partita la campagna di vaccinazione. «Oggi è un giorno importante», dice la presidente Loris Zancai Mucignat. «Il vaccino è l’arma fondamentale per combattere la diffusione di questo terribile virus, soprattutto all’interno delle strutture per anziani». Nelle stesse ore sono stati effettuati i test antigenici a tutto il personale e gli esiti sono stati negativi. Il personale che, ad oggi, ha aderito alla somministrazione del vaccino prenotando l’appuntamento rappresenta il 65 per cento del totale. 



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