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Январь
2021

È morto Enrico Coccolo: era il braccio destro del professor Maseri

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Il ritorno del patrimonio librario della Biblioteca Florio nel luogo dov’era nata, a palazzo Florio. E la donazione all’Università di Udine di palazzo Antonini. Due atti d’amore per la città e la comunità accademica, un unico regista: fu Enrico Coccolo, su mandato del professor Attilio Maseri, a tessere la rete che consentì alle due operazioni di andare in porto.

Il professor Coccolo è mancato l’ultimo giorno del 2020, a 89 anni: era positivo al Covid, ma a portarselo via è stato un infarto. Lascia l’adorata moglie Luigina Venir (sposata nel 1963) e i figli Fabio, Donatella e Federica. I funerali saranno celebrati in forma privata.

Ha legato indissolubilmente la propria attività professionale a quella dell’azienda Florio, gestita all’epoca del suo avvento (era il 1972) dalla contessa Giuliana Canciani Florio, suocera del professor Attilio Maseri, di cui Coccolo divenne proprio in quegli anni collaboratore fiduciario: un incarico, questo, che ha mantenuto nei fatti fino all’ultimo.

Diplomato al Marinelli, Coccolo si laureò nel 1958 in Agraria a Padova, prima di intraprendere la strada dell’insegnamento: dopo le cattedre all’istituto agrario di Cividale e al Marinoni di Udine, Coccolo aprì uno studio di consulenza con il collega agronomo Fabio Pasti, prima di diventare fidato collaboratore della famiglia Florio.

Politicamente vicino alla Democrazia Cristiana, negli anni Sessanta rappresentò la Balena bianca in Consiglio comunale: sindaco era Bruno Cadetto.

E fu amico di un altro grande primo cittadino udinese, l’avvocato Angelo Candolini, al quale oltre all’appartenenza politica lo univa la passione per la filatelia. «Papà si è sempre distinto per l’aiuto pro bono alle persone più bisognose, interessandosi negli anni anche all’integrazione dei gruppi religiosi, come quello delle suore salesiane», ricorda il figlio Fabio.

Sulla scomparsa del professor Coccolo è intervenuto con una nota il rettore dell'Università di Udine. Ecco il testo.

* * *

Al dottor Enrico Coccolo l’Università di Udine deve molto ed è giusto che qui lo si ricordi e che a farlo sia il rettore.

Come collaboratore storico e fiduciario del professor Attilio Maseri, egli si è prodigato con grande generosità e determinazione per la realizzazione di quelli che, visti da parte della Comunità accademica, apparivano dei veri e propri sogni e che per tutti rimarranno per sempre nella storia dell’Ateneo, della città di Udine e del Friuli come grandi esempi di mecenatismo.

Mi riferisco alla donazione da parte del professor Maseri nel 2007 della Biblioteca Florio e, nel 2018, del cosiddetto “Palazzo Palladio”, già sede della Banca d’Italia e ora denominato Palazzo Antonini Maseri, nuova sede del rettorato.

Della Biblioteca Florio si è parlato pochi giorni fa in occasione della digitalizzazione del codice dantesco in essa custodito. Un patrimonio culturale degno di essere inserito tra le biblioteche di interesse regionale e ora a disposizione del pubblico. Aver contribuito al suo ritorno nello stesso luogo in cui era iniziata per opera di Francesco e Daniele Florio, era motivo d’orgoglio per Coccolo, che l’aveva curata per circa trent’anni.

A valle delle impegnative operazioni, svolte sotto la sua abile regia, necessarie per completare il passaggio del Palazzo Palladio all’Università di Udine, la soddisfazione traspariva evidente nelle sue poche ma significative dichiarazioni, quale quella resa in occasione dell’intitolazione del Palazzo al prof. Maseri nel maggio 2019.

Se la riconoscenza della nostra comunità nei confronti del prof. Maseri ha trovato finora diverse modalità per essere rappresentata e forse non ne troverà mai abbastanza, non va dimenticato che è anche grazie all’opera instancabile del dottor Coccolo che le donazioni hanno potuto essere portate a termine.

Un impegno assunto con la grande passione che nutriva per quei patrimoni e la encomiabile dedizione nel voler assecondare le volontà del prof. Maseri.

Lo ricordano con me la professoressa Cristiana Compagno e il professor Alberto Felice De Toni che furono protagonisti in qualità di rettori, rispettivamente, della donazione della Biblioteca Florio e del Palazzo Palladio; il direttore generale dell’ateneo Massimo Di Silverio, che ha intessuto con il dottor Coccolo un’intensa e solidale collaborazione.

Da parte di tutti noi un sentito grazie.




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