Voragine al cimitero dei Lupi: «Ora rischia di portare giù la lapide di mio padre»

LIVORNO. Una voragine «alta due-tre metri» al posto di una tomba abbandonata, che rischia di far cedere il terreno vicino e la lapide di suo padre defunto, Pier Franco Tinelli.

Siamo al cimitero dei Lupi, campo numero 11, fila tre. A scrivere al Tirreno – esasperato per una situazione che va avanti da oltre un mese – è un cittadino livornese, Nicola Tinelli. La buca, scavata dalla pioggia, peggiora di giorno in giorno. Nonostante lui e alcuni parenti di altri defunti, di volta in volta, armandosi di vanga coprano la voragine di terra cercando di ridurre al minimo di disagi. Che puntualmente tornano, complici anche le condizioni meteo poco favorevoli in questi giorni.

«Io sono anni che ci sto dietro – prosegue Tinelli – con i lavori di ripristino del terreno, anche perché da parte della segreteria del cimitero non c’è mai stata la benché minima collaborazione, come in questo caso, nel quale si viene fatto ripetutamente presente della situazione, non solo da parte mia. Mi hanno risposto che semmai se ne parlerà con la bella stagione. A questo punto io, per ben due volte e di mia spontanea volontà, ho voluto mettere in sicurezza in primis la tomba di mio padre, entrando dentro questa buca, buttandoci più terra possibile e creando una sorta di parete-muro di protezione tra la voragine e la tomba, prima che la buca rischi di trascinare giù il marmo. Proprio due settimane fa sono rimasto colpito e amareggiato dopo aver visto un ragazzo, al quale era venuto a mancare il giovane fratello, spalare terra e cercare di ritirare su la tomba del proprio caro, anche perché dalla segreteria anche lui era stato detto che bisognava aspettare la bella stagione».

«Voglio sperare che forse qualche parente, vista la presenza di fiori nella voragine – prosegue Tinelli – abbia segnalato la questione, ma ovviamente non credo che sia servito a qualcosa. Un mese è già passato e a dicembre ci sono state almeno cinque o sei giornate senza pioggia e io mi chiedo: cosa dovevano aspettare per riparare una buca, che al tempo non era certo così grossa? Invece è bastato mettere due nastri tanto per avvisare del pericolo. Nei giorni scorsi io ho rimesso in sicurezza la parete di terra quasi confinante tra la voragine della tomba abbandonata da tempo di quel povero defunto e quella in marmo di mio padre». —

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