Un terzo delle multe non viene pagato. Cambia la riscossione

BELLUNO

Una multa su tre non viene pagata. Il Comune di recente ha abbandonato l’Agenzia delle Entrate come agente della riscossione, affidandosi all’Unione Montana Valbelluna che già svolge questo servizio per numerose amministrazioni. L’obiettivo è abbassare la quota dei crediti che Palazzo Rosso ha, e che riguarda non solo le sanzioni per violazioni del Codice della strada, ma anche le imposte comunali.

Per quanto riguarda le multe fatte dai vigili urbani, la percentuale di insoluti (calcolata sulla media degli ultimi cinque anni) è di poco superiore al 32%, come si legge nella delibera che contiene la previsione degli incassi.

Il Comune stima di ricavare un milione di euro per violazioni al Codice della strada. La stessa cifra che era stata messa a bilancio nel 2020. «L’importo delle sanzioni dipenderà anche dalle eventuali limitazioni che saranno messe agli spostamenti e quindi alla circolazione dei veicoli», spiega il vicesindaco e assessore al bilancio, Lucia Olivotto. «Fino ad oggi il Veneto è rimasto in zona gialla, quindi le persone hanno potuto muoversi. Per questo abbiamo previsto di incassare la stessa cifra del 2020 dalle sanzioni».

I proventi delle multe hanno una destinazione precisa e stabilita dalla legge. Una parte finisce nel fondo crediti dubbia esigibilità, che va a coprire le multe non pagate. Un’altra parte va a finanziare il miglioramento della segnaletica e della viabilità e le attività della Polizia locale. Sul milione di euro previsto di proventi, ad esempio, 320 mila euro finiranno nel fondo crediti dubbia esigibilità; 117.800 euro finanzieranno la manutenzione della viabilità; 35 mila serviranno per pagare il noleggio attrezzature (come l’autovelox collocato lungo la Sp1); 30 mila l’acquisto attrezzature, altrettanti le manutenzioni sui semafori; 53 mila euro l’acquisto di veicoli.

«Abbiamo cambiato agente della riscossione per ridurre le multe che non vengono pagate», conclude la Olivotto. «Migliorare la riscossione, anche delle imposte comunali, ci permetterebbe di abbassare la quota del fondo crediti dubbia esigibilità, e quindi di liberare risorse con cui fare opere». —