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Январь
2021

Azienda ospedaliera di Padova, Covid e Sant'Antonio portano un rosso da oltre 95 milioni di euro

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PADOVA. Tempi duri per i bilanci della sanità: nel documento di previsione per il 2021 l’Azienda ospedaliera universitaria di Padova mette nel conto un rosso di 95 milioni di euro e una perdita così alta non era mai stata prevista prima.

Incide inevitabilmente l’emergenza dovuta alla pandemia, che ha fatto aumentare i costi di beni e servizi sanitari e non, e una impennata si registra anche nel costo del personale, notevolmente rafforzato proprio per affrontare il Covid.

Ad appesantire le uscite contribuisce anche l’acquisizione dell’ospedale Sant’Antonio dall’Usl 6 Euganea e le riorganizzazioni che ne sono conseguite. È anche per quest’anno un bilancio che mette sul piatto quasi 700 milioni di euro, ma gran parte delle voci in entrata e in uscita mai come quest’anno dovranno essere oggetto di ulteriori verifiche sul campo, dove a incidere sarà, ancora, la gestione del Covid e i suoi costi.

Per il 2021 l’Azienda Ospedale Università di Padova prevede un valore della produzione pari a 623 milioni 822 mila euro, con un incremento ridotto dello 0,2% rispetto al consuntivo 2019, che si era attestato a 622.641 mila euro. Molto più marcata è invece la variazione sui costi della produzione: per i prossimi dodici mesi si mettono in conto infatti oltre 697 milioni di euro, mentre il 2019 si era chiuso con 599 milioni, il 16,5% in meno. Il risultato fa presagire una perdita di 74 milioni che, aggiunte le imposte, supera i 95.

E se il raffronto è ancora con il bilancio consuntivo del 2019, l’esito è più che mai doloroso: allora, infatti, l’Azienda ospedaliera - pur partendo da una previsione di inizio anno di un rosso di 37 milioni - riuscì infine ad “avanzare” 5 milioni di euro. Oggi il quadro è estremamente diverso, soprattutto per l’incognita degli effetti della pandemia, lungi dall’essere risolta.

Fra le voci di costo che registrano i maggiori incrementi spicca il personale: la spesa qui sale da poco più di 220 milioni di euro a oltre 274 milioni, con un aumento del 24%. In particolare cresce del 27,7% il costo del personale medico, del 21,7% quello del personale di comparto di ruolo sanitari e del 32,3% quello del personale di comparato di ruolo non sanitario.

Ci sono 54 milioni in più dovuti anche all’acquisizione dell’ospedale Sant’Antonio. Il segno più caratterizza anche i costi per l’acquisto di beni sanitari e non che passano da 227 a 242 milioni di euro, pari a 6,9% in più. E del 2,9% aumentano i costi per l’acquisto di servizi, da 46 a quasi 48 milioni. Con due voci in particolare che spiccano: l’acquisto di servizi di assistenza specialistica ambulatoriale schizza da 654 mila euro a quasi 830 mila, con un incremento del 26,5%, il costo del trasporto sanitaria sale da 5,3 milioni a oltre 5,7, con un incremento del 7,2%.

Nella relazione al bilancio anche per queste due voci di costo, beni e servizi, l’incremento viene imputato per gran parte all’acquisizione del Sant’Antonio. L’Azienda ha dovuto prevedere anche accantonamenti per 7,9 milioni di euro riconducibili principalmente a quelli destinati al rinnovo del contratto del personale dipendente che impattano per 6,5 milioni, ai quali si sommano gli accantonamenti per rischi derivanti dall’acquisizione del Sant’Antonio. Infine si registra un aumento di 1,7 milioni di euro per le manutenzioni.

L’acquisizione dell’ospedale di via Facciolati rappresenta in realtà una bella incognita per i conti definitivi dell’Azienda ospedaliera: da una parte infatti le stime dei ricavi fornite da Azienda Zero sembrano sottostimare il reale valore dei ricavi, dall’altra i costi - stimati in 70 milioni di euro complessivi - potrebbero risentire dell’effetto Covid e impattare anche in maniera più significativa. Il nodo sarà sciolto soltanto in sede di bilancio consuntivo.

Gli investimenti non si fermano, né sul fronte degli interventi edilizi né per l’aggiornamento di attrezzature e tecnologie con l’emergenza Covid a dettare gran parte delle priorità. Per le attrezzature sanitarie il Piano investimenti 2021 prevede un importo stimato di circa 37 milioni di euro: spiccano le due sale operatorie ibride a utilizzo cardiovascolare e cardiochirurgico, il cui valore stimato è di 7,9 milion, il nuovo robot chirurgico per Urologia da 1,4 milioni e oltre 2,6 milioni di euro per ammodernare la tecnologia dell’Oculistica.

I principali progetti di edilizia riguardano il completamento del secondo lotto del Policlinico, la ristrutturazione dell’Anatomia patologica, la ristrutturazione dei locali per l’Immunotrasfusionale e la nuova Pediatria. —




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