Добавить новость
ru24.net
World News
Январь
2021

Infortuni sul lavoro causa Covid, la Marca Trevigiana in testa nella classifica

0

TREVISO. Medici, infermieri, operatori sociosanitari, in prevalenza donne. Sono 1524 le denunce di infortunio sul lavoro da Covid 19 pervenute all’Inail tra gennaio e novembre 2020, vale a dire i mesi colpiti dal virus che sta mettendo in ginocchio il mondo.

Nel pieno della pandemia, il diritto del lavoro si è dovuto “misurare” con il Coronavirus non solo sul fronte della messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, ma anche sul versante della tutela risarcitoria in caso di contrazione del virus durante lo svolgimento della prestazione di lavoro.

Il fermo immagine dei lavoratori che si sono rivolti all’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni su lavoro dopo essere stati contagiati dal virus, ci consegna anche l’identikit di quanti hanno fatto ricorso all’Inail: 1.029 sono donne, oltre il doppio rispetto agli uomini, che sono 495. Di questi la fascia più colpita è quella tra i 50 e i 64 anni, di seguito quella ricompresa tra i 35 e i 49 anni, terzo posto per i lavoratori più giovani, 18-34 anni. Solo 24 le denunce presentate, per ovvi motivi, dopo i 64 anni.

In Veneto le denunce complessive sono state 8.510, il Trevigiano, dunque, rappresenta una fetta consistente dei casi, con un buon 17,9 per cento. Stando ai dati, rispetto al mese precedente, gli infortuni da Covid hanno registrato un più 56 per cento, il che la dice lunga sull’aumento dei contagi e sul picco di questi ultimi mesi dell’anno. Gli infortuni causa covid con esito mortale denunciati all’Inail, sono 10 in tutto il Veneto, finora, di cui 4 proprio in provincia di Treviso. Numeri, dunque, che fanno riflettere. La maggior parte dei casi sono avvenuti tra novembre ed ottobre, il resto nei mesi precedenti. I decessi, invece, non sono aumentati.

A presentare denuncia sono stati i cosiddetti “tecnici della salute”, l’85 per cento dei quali sono infermieri, esposti e sempre in trincea rispetto al virus. La stessa cosa vale per le professioni qualificate nei “servizi sanitari e sociali” tutte le denunce sono state presentate da operatori socio-sanitari, per quel che riguarda i “servizi alla persona”, l’84% sono operatori socio assistenziali, il 7,3% medici.

E ancora tra gli impiegati alla segreteria e agli affari generali, il 10% sono coadiutori, il 72% impiegati amministrativi, il 24% di segreteria.

E’ nelle industrie e nelle aziende che si registrano il 97,8%, dunque la quasi totalità delle denunce, seguita dalla gestione per conto dello stato (2,1%) e dal settore agricoltura (0,1%). Stando ai codici Ateco (attività economica) il 78,9% riguarda il settore “sanità e assistenza sociale” tra cui ospedali, case di cura e di riposo incidono per tre quarti dei casi. Il settore manifatturiero si ferma al 3,2 %(soprattutto industria alimentare, operatori specializzati nella macellazione). Scorrendo la lista troviamo anche le Asl e le attività scientifiche (2,3%). I decessi riguardano personale sanitario, impiegati, autisti, operai.

«Non si deve abbassare la guardia, vanno monitorati i luoghi di lavoro e se ci sono situazioni a rischio bisogna contattare il sindacato per ridurlo, nell’attesa che il vaccino ci faccia uscire dal tunnel». Mauro Vinsentin, segretario generale della Camera del Lavoro, commenta i numeri e chiede spiegazioni.

Chiarisce: «Il dato è legato in particolar modo alla professione, quella più esposta è quella relativa a chi fa lavoro di cura in ospedali e Rsa. Lo abbiamo ripetuto in più occasioni, queste figure dovrebbero essere tracciate solo con tampone molecolare, perché si configura il rischio non solo di andare in infortunio per contrazione virus, ma di contagiare anche degenti e famigliari».

E ancora: «Abbiamo tenuto in altre realtà dove non ci sono queste condizioni particolari, come le fabbriche, i negozi, gli uffici, perché abbiamo gestito bene la partita legata ai protocolli con il governo». Prosegue: «Treviso è nella classifica alta, anche per numero di morti, un aspetto che dovrebbe essere indagato di più: ha il 17,9% delle denunce, ma è un territorio molto più piccolo rispetto alle altre province. Penso che i responsabili dell’Usl dovrebbero indagare sul perché di numeri tanto elevati, perché siamo secondi in provincia per numero di infettati tra il personale sanitario e di assistenza». —




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
ATP

Оже-Альяссим обратился к фанатам после снятия с турнира ATP-500 в Роттердаме






Кубок Короля. «Леганес» — «Реал». Прямая трансляция: смотреть онлайн

Четыре нижегородских предприятия принимают участие в международной выставке «Продэкспо-2025»

Суд вынес приговор убийцам Беслана Джонуа

Настоящее время. Таджикистанцев, прилетевших в Россию, двое суток держали в аэропорту, не впуская в страну