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Январь
2021

Zennaro accusa: "Genitori e scolari fuori dalla scuola non rispettano le regole nel Veneziano"

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VENEZIA. Possono tirare un sospiro di sollievo gli studenti e gli insegnanti veneziani di scuole per l’infanzia, elementari e medie. Che, come deciso a livello centrale e regionale, domani torneranno in aula, con buona pace per la didattica a distanza, che continuerà a rimanere appannaggio del precedente anno scolastico.

«Se sarebbe stato opportuno procedere con le lezioni online anche per i ragazzi più giovani? No, io questo non lo dirò mai. Però qualche considerazione andrebbe fatta».

A lanciare il sasso, senza nascondere la mano, è Luigi Zennaro, presidente veneziano dell’Associazione nazionale presidi e dirigente dell’istituto comprensivo Camponogara. «I comportamenti al di fuori del perimetro della scuola non sono sempre molto responsabili. I genitori e i ragazzi, nei corridoi degli istituti, stanno distanziati tra loro e indossando correttamente la mascherina, ma poi fuori parlano uno a fianco all’altro. E lo stesso avviene durante l’esecuzione dei tamponi. È inutile utilizzare le palestre, perché ampie, se poi mamma e papà creano dei “mucchietti”, mentre i loro figli giocano uno sopra l’altro. Io provo a dire loro di stare distanti, soprattutto perché i test si fanno a seguito dell’individuazione di un caso, ma spesso sono inascoltato».

Il problema si elimina alla radice, ora, con il nuovo protocollo regionale, che prevede l’attivazione della quarantena per tutta la classe, di default, all’emergere di un solo caso. All'individuazione di uno studente positivo, quindi, da domani scatterà per tutti i compagni di classe l'isolamento domiciliare, con tampone molecolare al decimo giorno; se i genitori non vogliono che il figlio venga sottoposto al tampone, se asintomatico, questo sarà riammesso in classe dopo due settimane esatte.

Si tratta dell’estensione di una disposizione finora prevista per i bambini fino alla prima elementare, con una decisione dovuta all’aumento del 30% dei casi secondari. «È una scelta comprensibile. Le Usl stanno ormai sostenendo dei ritmi eccezionali, quindi capisco la necessità di alleggerimento del loro carico. Solo tra i miei istituti, conto una media di due - tre test rapidi di massa a settimana» prosegue Zennaro.

«E lo stesso è avvenuto anche durante le vacanze di Natale. Io ero in ferie dal 24 dicembre, ma in realtà ho continuato a lavorare senza sosta, perché continuavano a spuntare singoli casi di nuove positività, con necessità di attivazione di tutta la macchina».

Le scuole rette dal preside riapriranno domani, esattamente come avevano chiuso un paio di settimane fa. Nessuna ipotesi di chiusura, per i ragazzi più giovani: a escluderlo sono stati ieri il governatore Zaia e la direttrice dell'Ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo.

«Abbiamo speso migliaia di euro per acquistare macchinari vari per la sanificazione dell’aria» prosegue Zennaro, raccontando l'avvio delle lezioni, nel nuovo anno solare. Certo sarà diverso il destino per gli studenti delle superiori, costretti a un altro mese, almeno, di didattica a distanza.

«Le decisioni vengono prese per motivi sanitari e su questo non metto bocca, perché non mi compete. Il problema è la confusione di questi giorni. Le notizie che sono state comunicate a pochi giorni dalla ripartenza, le tante contraddizioni che abbiamo letto e ascoltato. Sarebbe opportuno che venisse presa una decisione, una volta per tutte» conclude il preside di Camponogara. —



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