Scuole nel caos. I presidi: si naviga a vista
MANTOVA. Si naviga a vista. Con la consapevolezza che le cose possono cambiare da un giorno all’altro e che il lavoro di programmazione può essere reso vano dall’andamento della curva dei contagi ma anche da provvedimenti decisi improvvisamente e, almeno apparentemente, senza una prospettiva di medio-lungo periodo. È così che si sentono in questi giorni i dirigenti delle scuole superiori. Ed è verosimilmente un sentimento condiviso con gli insegnanti e gli studenti.
Non si tornerà in classe il 7 gennaio, questo è chiaro. Forse il rientro con la formula del 50% dei ragazzi a casa e il doppio turno per l’orario d’ingresso scatterà l’11 gennaio. Il condizionale è d’obbligo, visto che il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità previsto venerdì 8 potrebbe inserire la Regione Lombardia nella fascia rossa. Quindi addio al rientro in aula. Tutte queste variabili e queste incertezze non consentono di fatto una programmazione serena e di medio periodo dell’attività didattica. «Credo che la sospensione del rientro il 7 sia una scelta di buon senso e, visto l’andamento dei contagi, sconsiglierei di tornare alle lezioni in presenza lunedì prossimo - dice la preside dell’Is Fermi, Marianna Pavesi - Il problema è che siamo tutti disorientati. Alla scuola serve stabilità. Vivere alla giornata, con cambiamenti imposti all’ultimo momento, rende impossibile programmare le attività didattiche di lungo periodo. Serve una linea chiara, che ci dia certezze. I l 7,8, 9 gennaio faremo didattica a distanza e non faremo attività di laboratorio in presenza. Per l’11 vedremo. Al momento abbiamo ricevuto solo un comunicato stampa, ma non basta. Servono indicazioni precise».
Va detto che quanto dice la preside del Fermi, purtroppo, non è una novità. La sensazione di vivere alla giornata, nel mondo della scuola, la si è vissuta a inizio pandemia, poi sulle modalità di svolgimento della maturità e ancora sul rientro in presenza in settembre, quando ci si pose in pieno il problema dei trasporti in ritardo (quando scuole e aziende di trasporto locali lo segnalavano da mesi).
«Nella comunicazione a docenti e famiglie ho potuto dire soltanto che il 7, l’8 e il 9 lavoreremo ancora a distanza. Per quanto riguarda l’11 ci sonora troppe incertezze, tutto dipende da quello che deciderà il Comitato tecnico scientifico», dice Alessandro Cau, dirigente del Mantegna in città e del Sanfelice a Viadana.
«Immaginavo che avremmo avuto questa situazione e siamo pronti - spiega - le famiglie sono disorientate, ma siamo in una situazione straordinaria e le scuole non hanno la responsabilità di quanto sta avvenendo. Per quanto concerne le attività di laboratorio, al Sanfelice le abbiamo fatte (ovviamente rispettando le norme anti Covid) fino alle vacanze di Natale. Al Mantegna sono invece state fatte a distanza. Per ora non le riprenderemo, poi si deciderà in base a quanto stabilito dal Cts». Anche Carmen Barbieri, preside del liceo Classico Virgilio spiega che «stiamo vivendo un momento di confusione. I docenti stanno pianificando per tempo tutte le attività e siamo pronti sia a proseguire in Dad sia in presenza. Ma ancora non siamo certi di cosa verrà deciso dal ministero per lunedì».