Malore mentre pratica scialpinismo. Muore il vitivinicoltore mantovano Luciano Piona
MONZAMBANO. L’imprenditore vitivinicolo Luciano Piona è morto nella tarda serata di martedì 5 gennaio all’ospedale Santa Chiara di Trento. Il titolare della Prendina di Monzambano aveva accusato un malore - probabilmente un infarto - domenica mattina sulla pista da sci dello Spinale a Madonna di Campiglio, dove era salito con le pelli - gli impianti di risalita sono chiusi per disposizioni sanitarie - per poi affrontare la discesa.
Piona era da solo ed è stato trovato a terra, privo di conoscenza e in ipotermia, da altri scialpinisti che affrontavano lo stesso itinerario. Non si sa, quindi, per quanto tempo sia rimasto esanime. I soccorsi sono stati allertati dagli escursionisti e il punto in cui si trovava il viticoltore - a 1.750 metri di quota, non distante dall’impianto di risalita - è stato raggiunto in un primo momento dai volontari del Soccorso alpino con un equipaggio del 118. Con loro anche una pattuglia dei carabinieri di Madonna di Campiglio. Subito dopo, constatate le condizioni di Piona, il tecnico di centrale operativa del Soccorso alpino e speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero, che, una volta arrivato sul posto, ha calato con il verricello il tecnico di elisoccorso, l'équipe medica e due operatori della Stazione Madonna di Campiglio. Il personale medico ha subito messo in atto un intervento di rianimazione. A quel punto, è stato deciso il trasporto d’urgenza, sempre con l’elicottero, all’ospedale Santa Chiara di Trento. Le condizioni dell’imprenditore sono peggiorate e nella tarda serata è morto.
Luciano Piona, laureato in Ingegneria, era molto esperto di montagna: la casa madre delle cantine di famiglia è la Cavalchina di Custoza, ma lui da sempre era un appassionato di sci, iscritto all’albo dei maestri; a Campiglio, paese di origine della moglie, aveva anche la residenza (per la precisione nel Comune di Tre Ville) e appena possibile vi trascorreva il tempo libero.
La notizia dell’accaduto si è diffusa nelle ore successive ai fatti anche nell’Alto Mantovano, dove Piona era conosciutissimo per la sua attività professionale. Oltre a portare avanti da anni la Prendina, dove con i vini Falcone, Faial, Paroni e Valbruna aveva contribuito a instaurare un modello di qualità enologica sui Colli Mantovani,era anche presidente del Consorzio Garda Doc, che riunisce i territori produttivi attorno al lago delle province di Verona, Mantova e Brescia. In questo ruolo, è stato tra i protagonisti della recente svolta, che ha portato a puntare sull’identificazione della denominazione Garda con un vino spumante.
In quanto titolare della Prendina, in passato, aveva anche collaborato con i principali esponenti della ristorazione mantovana e fin dai primi anni aveva sostenuto l’attività del Festivaletteratura con la sponsorizzazione di numerosi eventi.
Oltre alla Cavalchina - il cui vino di punta, il Custoza superiore Amedeo, da anni ottiene i tre bicchieri del Gambero Rosso - e alla Prendina, la famiglia Piona (assieme a Luciano opera il fratello Franco) possiede anche l’azienda Torre d’Orti a Marcellise di San Martino Buonalbergo, nella zona della Valpolicella allargata, e l’azienda ’Llac, sulle sponde del laghetto del Frassino, nella zona di produzione del Lugana.
ha collaborato
Sabrina Pinardi