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Январь
2021

Le casette di piazza dei Mille a Mantova saranno spazi per studenti

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MANTOVA. Le casette che delimitano piazza dei Mille, separandola dalla chiesa di Santa Paola, sono destinate a rimanere ancora per molto tempo, anche se con un aspetto più allettante. Con buona pace di quanti, a partire da Claudio Bondioli Bettinelli, presidente dell’associazione carolingia e dal Comitato di Fiera Catena, recentemente ne hanno perorato la demolizione per dare respiro al tempio e sistemare la piazza.



A porre fine alle polemiche che ciclicamente si ripetono è il sindaco Mattia Palazzi.

«Gli Istituti Santa Paola – ricorda a chi aveva dimenticato questo particolare importante – sono stati autorizzati a un intervento di messa in sicurezza e di recupero di quelle casette, denominate casermette, per ricavarne nuovi spazi didattici. Un progetto che ha avuto l’ok della sovrintendenza il 12 marzo scorso». Un particolare non da poco se si considera che la sovrintendenza si è sempre opposta all’abbattimento di quelle casermette.

Ciò significa che quegli edifici, che sono la testimonianza delle mura che chiudevano l’antico convento e che poi alla fine del ’700 ospitarono al loro interno una caserma degli austriaci (e poi la Principe Amedeo del regio esercito), resteranno al loro posto, seppur rimesse a nuovo. Se ne facciano, dunque, una ragione coloro che vorrebbero disfarsene.

«Al direttore degli Istituti, Furgoni, ho già comunicato che quei lavori devono iniziare con urgenza al fine di evitare il rischio di cedimenti, in particolare dei tetti». In effetti, già adesso si vedono le coperture delle casette (la parte da recuperare si ferma all’edificio dove si trova l’Arci Donini) crollate in alcuni tratti, mentre intorno si avverte una sensazione di abbandono che stride con le linee austere di quel tempio quattrocentesco che fu il pantheon dei Gonzaga.

«Non nascondo – dice Palazzi – che avrei preferito, pur lasciando testimonianza storica delle mura che chiudevano l’antico convento, che si procedesse a liberare la zona per rendere visibile la facciata della chiesa di Santa Paola direttamente da piazza dei Mille, aprendo così una spazialità nuova e di grande valore sul complesso monastico, ora parte dell’eccellente centro per il restauro. Purtroppo questa ipotesi, inizialmente valutata dagli stessi Istituti, non ha trovato, nell’interlocuzione e valutazione di fattibilità, la condivisione della sovrintendenza ma, ancor prima, purtroppo, ha visto il dietrofront del Comune di Mantova».

E qui Palazzi cita una particolare sfuggito a molti. «Il Comune con la delibera 102 del 21 giugno 2011 dapprima chiese al Demanio regionale la concessione gratuita al fine della valorizzazione di quel bene; poi, a distanza di un anno circa, con la delibera 181 del 23 ottobre 2012 riscrive al Demanio rinunciando, ossia annullando la manifestazione di interesse dell’anno precedente, motivando che il bene “non rientra più tra gli obiettivi di interesse dell’amministrazione comunale”».

Nelle delibere della giunta di centrodestra guidata da Sodano non c’è scritto, ma il netto rifiuto della sovrintendenza ad abbattere il muro perimetrale spinse il Comune, che aveva appoggiato il progetto degli Istituti, a rinunciare all’immobile. A quel punto il Demanio dello Stato ha concesso l’edificio, così come in precedenza la chiesa, agli Istituti che ora lo recupererà.




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