È una decisione storica. Qualcosa di mai visto nella storia dei social network. Il presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato bannato da Facebook e Instagram per sempre. O come minimo per le prossime due settimane.

Una decisione che è stata annunciata dallo stesso creatore di Facebokk, Mark Zuckerberg, che ha pubblicato un post in cui ha comunicato l'esilio di Trump dalle piattaforme di Facebook e Instagram a seguito dei fatti di Capitol Hill.

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Chris Kleponis / IPA

Una scelta che, nelle parole di Zuckerberg, sarebbe stata dettata dal fatto che lasciare aperti gli accessi ai social a The Don sarebbe un "rischio troppo alto". "Crediamo che il rischio di permettere al Presidente di continuare a usare il nostro servizio durante questo periodo sia semplicemente troppo alto. Pertanto, abbiamo esteso il blocco che abbiamo messo sui suoi account Facebook e Instagram a tempo indeterminato o comunque almeno per le prossime due settimane fino al compimento pacifico del passaggio di consegne".

Nel messaggio di Zuckerberg, ovviamente, non manca anche una leggera ammissione delle proprie colpe: è ormai storia nota che le piattaforme social abbiano contribuito all'elezione di Trump anche (e soprattutto) alimentando veri e propri focolai ci fake news che hanno polarizzato e indirizzato l'opinione pubblica. Ma soprattutto che Facebook decida di muoversi solo oggi, a seguito di un evento specifico, avendo per anni ammesso e condiviso le quantomeno controverse dichiarazioni di Trump sul campo della politica internazionale, della gestione delle crisi interne e, ancor di più, nella gestione della pandemia del covid-19 che ha portato il paese a stelle e strisce sull'orlo del collasso sanitario.

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"Negli ultimi anni abbiamo permesso al Presidente di usare le nostre piattaforme ampiamente seguendo le nostre regole, a volte rimuovendo i suoi contenuti a volte etichettando i suoi post qualora violassero le nostre norme di policy. Lo abbiamo fatto perché il pubblico ha il diritto di poter avere il più vasto accesso possibile al dibattito politico, anche qualora sia controverso. Ma ora la situazione è completamente diversa".

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Siamo sicuri che il ban di Donald Trump, che segue quello da Twitter (e che durerà il tempo in cui The Don non rimuoverà i post etichettati come non accettati dalla piattaforma), rimarrà nella storia come una sorta di deposizione operata nel mondo digitale  che tanto aveva contribuito a formarne la vittoria.