Il tragico destino dei Busso: dopo il falconiere Ivan e la mamma, morti il papà e una zia
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Il Covid ha sterminato gran parte del gruppo familiare del giovane. Il dolore e le lacrime del fratello Alex e della moglie Elisa
il dramma
Una famiglia stermina dal Covid. È morto nella notte tra il 18 e il 19 gennaio all’ospedale dell’Angelo di Mestre anche Gianni Busso, 72 anni, papà di Ivan, il falconiere di 42 anni morto a sua volta per la stessa infezione il 4 gennaio scorso. Mentre il 15, nel giorno del funerale del giovane era mancata anche la moglie, Gina Smerghetto, 65 anni. Gianni, che in un primo momento sembrava potercela fare, viveva con Gina a Marghera in via Prima Armata. Pensionato, aveva lavorato una vita come dipendente all’agenzia doganale dei tabacchi a Venezia.
Ora della famiglia Busso rimane solo Alex, 33 anni, fratello di Ivan, distrutto dal dolore, che abita con la fidanzata a Musile di Piave.
Ma il destino beffardo e tragico dei Busso non ha risparmiato nemmeno una zia di Gianni, Speranza Busso, 91anni, molto conosciuta nel quartiere di Ca’ Brentelle a Malcontenta, anche lei contagiata e uccisa dal virus nei giorni scorsi.
A ricostruire la tragedia fra lacrime e dolore è la moglie di Ivan, Elisa Borella. «Il Covid» spiega con un filo di voce «è entrato nella nostra famiglia come un ladro, e ci ha portato via tutto: le persone che avevamo più care, gli affetti. Il primo che si è ammalato è stato mio marito Ivan lo scorso 3 dicembre. All’inizio aveva solo qualche sintomo».
L’8 dicembre la situazione per Ivan si era si è aggravata. La tosse persistente, il respiro che si fa sempre più corto. Arriva il momento del ricovero. «Una decina di giorni dopo il contagio di mio marito» continua Elisa «si sono ammalati anche i miei suoceri. Non so chi li abbia contagiati. Forse Ivan facendogli, visita o non so chi. La nostra bambina di 2 anni è risultata negativa al tampone, ma al test sieriologico è stato accertato che aveva gli anticorpi del virus».
Anche Ivan, con l’avvicinarsi delle feste aveva neutralizzato il Covid. Si era negativizzato, ma una subdola infezione ai polmoni ha cominciato a minare il suo fisico. In pochi giorni la situazione è precipitata nuovamente, fino al decesso del 4 gennaio scorso.
«La mamma di Ivan è stata quella che fin da subito» racconta la moglie Elisa «è apparsa in condizioni critiche ed è rimasta ricoverata in Terapia intensiva fino al 15 gennaio quando a un’ora dal funerale del figlio, è morta. Mio suocero Gianni invece sembrava aver superato tutto. Si era negativizzato e da giorni era in reparto non più in Terapia intensiva».
Il 19 gennaio l’ennesima tragedia. «Siamo stati avvisati alle 4 del mattino» prosegue la donna, «che a causa di una crisi cardiaca mio suocero Gianni è spirato. Si è letteralmente spento. L’unica consolazione è che almeno mio suocero non era a conoscenza che suo figlio e la moglie erano già morti. Ora sono sicura, è lassù con loro in paradiso».
Il funerale di Gina Smerghetto era fissato per il 21 gennaio, ma è stato spostato. Gianni e Gina, così, avranno un funerale unico martedì 26 gennaio alle 15 nella chiesa di Sant’ Ilario a Malcontenta.
Il parroco don Alessandro è attonito per quello che è successo. «Siamo di fronte ad una prova durissima» dice il sacerdote, «dalla quale dobbiamo uscire insieme restando uniti senza porci domande. Possiamo uscirne rafforzati nella fede e nella solidarietà fra gli uomini. Esprimo il massimo cordoglio alla famiglia Busso colpita da una tragedia immane. Tutti a Malcontenta siamo pronti a dare una mano a Alex e alla moglie di Ivan, Elisa e alla figlia piccola».
La solidarietà di amici e conoscenti, già in queste ore si sta concretizzando. «Gli amici di Ivan hanno dato il via a una raccolta di fondi in nostro favore» conclude Elisa, «che ha raggiunto i 57 mila euro. Tante persone mi stanno aiutando a fare i lavori di casa e a darmi una mano con la piccola».
Addolorato anche il sindaco di Mira Marco Dori. «Sarò presente ai funerali di Gianni e Gina» dice «come sono andato a quello di Ivan. Mai avrei pensato di trovarmi davanti ad uno scenario terribile come questo. Dobbiamo restare uniti per attraversare insieme questa tempesta». —
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