Portomaggiore, la comunità piange il medico che amava il dialetto

PORTOMAGGIORE. Grave lutto ieri per l’intera comunità portuense: all’età di 93 anni è morto infatti Josè Peverati, per oltre quarant’anni medico pediatra e per tutta la vita (o quasi) apprezzato poeta legato al vernacolo e persona attiva nel volontariato.

Peverati è stato una presenza fissa per decenni nelle iniziative organizzate a Portomaggiore e nelle frazioni vicine, fossero le fiere paesane o le manifestazioni natalizie, lui c’era, per leggere una poesia o cantare un brano natalizio, per accompagnare un particolare momento con un aneddoto o un ricordo, ovviamente in dialetto ferrarese. Ma, come detto, era attivo anche nel volontariato, in primis con l’Avis, così come era disponibile a chiunque gli chiedesse un aiuto, a partire dai tanti suoi interventi nelle scuole del territorio.

IL RICORDO DEL SINDACO

Questo il saluto del primo cittadino Nicola Minarelli a Peverati: “Ci ha lasciato una colonna della nostra comunità! Con il suo lavoro ha cresciuto buona parte dei nostri cittadini, con la sua generosa attività di volontariato ha permesso la nascita e la crescita di importanti associazioni del nostro territorio, con la sua passione per la cultura e il nostro dialetto ci ha tramandato arte e storia, facendoci protagonisti anche fuori dai nostri confini. La sua ironia, la sua dolcezza, la sua umanità ci hanno riempito i cuori, i cuori di tutti i portuensi. È un giorno davvero triste per Portomaggiore, che ricorderà questo gigante con affetto e gratitudine”.

Poi Minarelli lo saluta in dialetto: “Ciao Josè, d’in ziel cuntinua a prutezars tuti, a faras ridar a e faras rifletar! (a t’admand scusa par com a io scrit, se a son acsì sumar la n’è brisa colpa to). P.s: conserverò con cura tutte le tue zirudele, le tue poesie e i tuoi quadri e dovrà essere cura di tutti tramandarle alle giovani generazioni perché possano imparare e ricordarti. Così come porterò sempre con me i bei ricordi dei momenti passati assieme”.

I PREMI

Con le sue poesie Peverati ha partecipato e vinto numerosi concorsi, difficile farne un elenco, ma fra i più prestigiosi ricordiamo il concorso letterario di Lagosanto e il “Roffi” di Ferrara, ma come dimenticare il premio “Cittadino di Porto 2011” per la sua attività di medico, mentre nel 2017 ha ricevuto dallo stesso Minarelli il premio Bernagozzi (attribuzione ad honorem), assegnato ai cittadini del territorio meritevoli in precisi settori, nel caso di Peverati quello della cultura.

Il medico portuense ha iniziato a scrivere quasi per gioco negli anni ’50 filastrocche, scioglilingua e brevi componimenti in italiano e, soprattutto, in dialetto, partecipando a vari concorsi letterari provinciali e regionali. Ha pubblicato da allora a oggi diverse raccolte di poesie e racconti edè stato per lungo tempo il presidente del circolo culturale Treb dal Tridel di Ferrara, impegnato a difendere il nostro dialetto.

Tanti i messaggi di cordoglio apparsi sui social e in paese appena è circolata la notizia della morte del 93enne portuense, in particolare dalle famiglie che lo hanno avuto come medico per i propri figli. Peverati lascia la moglie, le figlie, i nipoti e gli altri parenti. La data del funerale non è ancora stata fissata. —

D.B.

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